Ortona, la centrale turbogas entra in funzione tra 7 giorni ma mancano
le centraline
Comitato osservazione ambiente: non è in
regola, mancano le centraline come prescrive l’autorizzazione integrata
ambientale (Aia)
ORTONA. La centrale turbogas di Alboreto entra in funzione tra una
settimana, eppure l'impianto da 5,5 megawatt costruito dalla Tamarete energia
srl col concorso di capitali svizzeri non sarebbe ancora completo delle
centraline di rilevazione atmosferica e acustica collegate alla rete. Dunque
non in regola con l'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata dalla
precedente amministrazione comunale che prescriveva, appunto, un costante
monitoraggio dell'inquinamento con dati disponibili a tutti in tempo reale
attraverso internet. L'allarme sulla centrale termoelettrica a ciclo combinato
viene rilanciato dal Comitato Ortona osservatorio ambiente, da anni contro
l'impianto che secondo uno studio appositamente commissionato all'istituto
"Mario Negri sud" metterà in circolo gas e polveri sottili prodotte
dalla combustione fra cui anidride carbonica, ossidi di azoto, particolato,
ossidi di zolfo, monossido di carbonio, metano e altri composti organici
volatili. Immissioni che rafforzerebbero la poco invidiabile posizione di
Ortona nelle classifiche abruzzesi sulla diffusione di patologie tumorali tra
la popolazione. C'è poi l'inquinamento acustico con gli elevati livelli di
decibel tipici delle centrali che bruciano gas naturale per produrre
elettricità. Abbastanza da indurre il Comitato ortonese per l'ambiente a
presentare due settimane fa in Comune un esposto in cui si chiedono al sindaco,
all'assessore all'Ambiente e al dirigente del III settore, come si legge in una
nota, «risposte ufficiali e esaustive sulla natura delle attività poste in
essere dalla centrale, e se con queste ultime l'impianto non stia operando un
illecito».
E' l'ultimo disperato appello dei residenti nelle vicinanze della zona
industriale, che attraverso il Comitato verde vorrebbero dall'amministrazione
di centrosinistra il regalo di uno stop alle attività della centrale in
extremis, visto che il 6 dicembre si dovrebbe cominciare a produrre elettricità
a 6 mesi esatti dalla "messa a regime" dell'impianto (l'accensione
per il collaudo e il rodaggio delle turbine), cominciata il 6 giugno scorso.
Attività di cui il Comitato ha appreso qualche giorno fa, e subito bollata come
fuori legge in mancanza delle centraline rese obbligatorie dall'autorizzazione
vigente.
«A tutt'oggi non risulta al Comitato», spiega la nota, «che la società
abbia ottemperato alle prescrizioni dell'Aia, che sono peraltro pregiudiziali
rispetto all'entrata in funzione. Talmente pregiudiziali che sono state
impugnate dalla Tamarete energia con due ricorsi al Tar per ottenerne
l'annullamento. Ma finché non sopraggiunge una eventuale sentenza di
annullamento, sono valide e vanno rispettate come obbligo di legge».
Francesco Blasi