lunedì 27 giugno 2011

a cura di MAURO VANNI LIBERTA' DI PAROLA


Cara Famiglia Zecca abbiamo una proposta amichevole per voi! Perchè non abbandonate Pescara e venite ad abitare ORTONA in zona Mingone? Potreste comprare la casa del Vice-Sindaco Cieri (?), ... sapete è proprio a ridosso delle vostre stupende ciminiere, architettura industriale del 19° secolo!! .. tanto lui in 7 anni, da quando è nato il vostro intelligente progetto di ampliamento della Turbo-Gas non si è accorto mai di nulla!!! ... e non avendo battuto mai ciglio sulla questione, il suo silenzio/assenso sottolinea che in C.da Mingone si vive benissimo anche con rumori assordanti, aria inquinata e poveri sottili assorbite dai tutti i nostri corpi!!! Quando vedremo la vostra illustre e facoltosa famiglia pescarese, a cui qualche altro intelligentone ha affidato più di 100 anni fa le sorti della nostra energia elettrica, prendere residenza sulle nostre terre, inizieremo a riflettere diversamente sui vostri progetti industriali cementati a forza di soldi in mezzo del nostro montepulciano DOC!!


Bando agli scherzi, la situazione oggi ad Ortona è difficilissima. Tutto nel silenzio più assoluto del sindaco (?) e di tutte le istituzioni preposte, proprio in queste ultime ore è venuta alla luce una squallida notizia!

Si darebbe per scontato la partecipazione al 32% nella società Tamarete Energia della Holding Hera, la più grossa società italiana che gestisce rifiuti.

Holding Hera, possiede 7 termovalorizzatori in Emilia Romagna, decine di discariche, tratta e smaltisce rifiuti pericolosi e non pericolosi, ha impianti di compostaggio ecc. ecc..

La Tamarete Energia è quella società tanto voluto da Zecca srl (gestrice centenaria dell’energia elettrica locale) e che ha regalato agli Ortonesi una Turbogas da 105 MegaWatt costruita tra le case di molti concittadini ed in mezzo a produttive terre agricole, piene di Montepulciano DOC.

Un forno spaventoso quasi pronto a bruciare di tutto pur di far soldi e di inquinare l’aria locale, la principale qualità del nostro territorio.

Ad Ortona si vocifera da tempo che Fratino e gli “amici del Porto”, grazie al consenso/assenso di quasi tutta la classe dirigenziale e politica, hanno messo su una catena industriale che oltre al pet-coke, stoccherà CDR* e altre porcherie dentro i capannoni. Tutto questo accade tra l’ignoranza e l’incuria di cittadini e politici scaltri ciechi di fronte al nostro bellissimo e sfortunato angolo d'Abruzzo.

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ECCO A COSA SERVE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA: CE LA FANNO PAGARE A SUON DI EURO PREPARANDOLA CON CURA PER I LORO GIOCHI ECONOMICI; CI COMPRANO LA BANDIERA BLU, FALSA E INATTENDIBILE, UTILE SOLO A PULIRCI I PIEDI DALLA SABBIA DOPO UN BAGNO IN UNA DELLE SPIAGGE PUBBLICHE LASCIATE ALL'INCURIA DAL COMUNE; ... ED INFINE CI RIEMPIONO I LORO INCENERITORI!!!!!!! ... COME DIRE ... "IL CICLO DELLA VITA"!!!

*) CDR
Combustibile Derivato dai Rifiuti (CDR), traduzione dell'acronimo inglese RDF (Refuse Derived Fuel), è un combustibile solido triturato secco ottenuto dal trattamento dei rifiuti solidi urbani, raccolto generalmente in blocchi cilindrici denominati ecoballe.
Classificazione qualitativa del CDR
Il CDR è classificabile in diversi gradi qualitativi, sulla base delle norme tecniche Uni 9903-1 e successive modifiche ed integrazioni. Il combustibile di qualità normale è detto semplicemente CDR ed è recuperato dai rifiuti urbani e dai rifiuti speciali non pericolosi.
È sottoposto a diversi trattamenti, finalizzati a: garantire un potere calorifico sufficiente;
ridurre e controllare il rischio ambientale e sanitario;
ridurre la presenza di materiale metallico (specialmente metalli pesanti come mercurio, piombo ecc. contenuti ad esempio in pile e batterie), vetri, inerti, materiale putrescibile, e il contenuto di umidità;
rimuovere le sostanze pericolose ai fini della combustione, come alcuni tipi di polimeri clorurati, e i materiali potenzialmente esplodenti.
Il combustibile di qualità elevata classificato come CDR-Q, sulla base delle norme tecniche Uni 9903-1, consente di ottenere i certificati verdi per la produzione di energia elettrica, e può essere usato con impatto ambientale inferiore.

Smaltimento del CDR
Le ecoballe sono considerate rifiuti speciali e come tali possono essere liberamente smaltite in Regioni diverse da quella di provenienza.
Il CDR viene utilizzato per l'incenerimento in appositi impianti inceneritori, che essendo dotati di sistemi di recupero dell'energia prodotta dalla combustione producono elettricità o, assieme, elettricità e calore (cogenerazione). Il CDR può essere bruciato anche in forni industriali di diverso genere non specificamente progettati a questo scopo, come quelli dei cementifici, per i quali può essere un combustibile economicamente vantaggioso.

Applicazioni
Il CDR si utilizza principalmente nei seguenti impianti, con finalità il recupero energetico (energia elettrica e/o termica):
cementifici. Il CDR consente alcuni benefici: gli elevati tempi di permanenza ad alte temperature permettono la distruzione totale delle sostanze organiche inquinanti; la miscela è basica, quindi neutralizza eventuali gas acidi liberati nella combustione; eventuali metalli pesanti vengono fissati nelle ceneri e nelle polveri;
inceneritori. Rispetto a quelli per smaltimento di RSU, gli inceneritori che utilizzano CDR hanno rendimenti termici migliori (dovuti al minore contenuto di inquinanti, frazioni inerti e umidità) e caratteristiche costruttive più vantaggiose, in particolare dimensioni più contenute e sistemi di abbattimento semplificati;
centrali termoelettriche; impianti per la produzione della calce; impianti siderurgici; impianti di gassificazione; centrali termiche per teleriscaldamento.
Gli impianti che utilizzano il CDR come combustibile, possono essere “dedicati” oppure impianti già esistenti che utilizzano anche combustibili tradizionali:
Gli impianti dedicati sono caratterizzati da tecnologie di combustione e di depurazione dei fumi in grado di rispettare i limiti normativi sempre più restrittivi. Il CDR può essere utilizzato in co-combustione in impianti alimentati con polverino di carbone o con altri combustibili solidi alternativi.
La co-combustione di CDR in impianti industriali esistenti risulta essere, allo stato attuale, una tecnica non ancora sufficientemente consolidata e che necessita di ulteriori verifiche sperimentali prima di una sua applicazione su vasta scala.
Controversie
Per ottenere un potenziale calorifico maggiore il CDR deve avere un alto contenuto di elementi che aumentino tale caratteristica. A tal fine risulterebbe inficiata qualsiasi tentativo di recupero dei materiali quali carta e plastiche, attraverso la raccolta differenziata.
Nel 2008 l'inceneritore del Pollino (o di Falascaia) a Pietrasanta, gestito dalla Veolia Environnement, è stato oggetto d'inchiesta della magistratura lucchese a causa delle presunte manomissioni al software dell'impianto che avrebbero segnalato valori di diossina inferiori rispetto alla realtà.
Il 22 dicembre 2008 l'Italia è stata condannata dall'Unione europea, perché il CDR (anche il CDR-Q, la qualità migliore) va considerato non nuovo prodotto ma rifiuto, e deve quindi sottostare alle norme di sicurezza relative.

a cura di MAURO VANNI
www.maurovanni.blogspot.com

CHE SCHIFO

IL COLMO DEI COLMI...QUESTA SERA RICEVO UNA TELEFONATA IL QUALE MI SI DICE CHE IN C.DA VILLA TORRE SI E RIUNITA IL COMITATO ANTI TURBO-GAS CON ALCUNI POLITICI DELLA ZONA PER LA RACCOLTA FIRME....QUESTI POLITICI PRMA HANNO DATO LE CONCESSIONI...E ORA RACCOLGONO LE FIRME??? CI STATE PRENDENDO PER IL ....
ORA VI POSTO UN ARTICOLO GRAZIE AL CARO MAURO VANNI VENUTO ALLA SCOPERTA POCHE ORE FA...NON VI FIDATI DAI POLITICI ATTUALI DI QUESTA GIUNTA STANNO SOLO CERCANDO DI PRENDERE VOTI PER IL PROSSIMO ANNO....
QUANDO SI DEVE FARE UNA RACCOLTA FIRME AVVISATE LA POPOLAZIONE E FATELO IN PIAZZA....

domenica 26 giugno 2011

Ortona: nuove sale operatorie, ma Cieri vuole chiarezza

Venerdi prossimo ci sarà una anteprima per la stampa delle nuove sale operatorie all’Ospedale di alla presenza del Presidente della Regione Gianni Chiodi e dei vertici della Asl.  Ma si registra un intervento di che vuole chiarezza sul presidio sanitario. “Abbiamo appreso con favore la notizia dell’inaugurazione delle nuove sale operatorie dell’ospedale “G. Bernabeo” di Ortona, anche se giunge a distanza di quattro anni. Auspichiamo, altresì, che, dopo il taglio del nastro, le stesse entrino in funzione”.Così il Presidente del Consiglio Comunale, Tommaso Cieri, ha esordito all’incontro avuto con la stampa. Il timore che nutre il Presidente Cieri è dato dalla carenza di personale. Una situazione, questa, già di per sé critica e che si acuisce ulteriormente in questi mesi estivi.“Il prossimo 24 giugno, comunque,” – ha proseguito Tommaso Cieri – “conosceremo dal Commissario ad Acta Chiodi e dal Direttore Generale della ASL n.02, , il futuro dell’ che vanta da tempo centri di eccellenza”.
Leggendo i giornali” – continua il Presidente del Consiglio Comunale – “siamo venuti a conoscenza della presentazione, nel Policlinico di Colle dell’Ara di Chieti, di un team di medici che seguirà la donna dalla diagnosi alla cura del tumore al seno. Un plauso all’iniziativa che, però, genera ulteriore confusione dato che proprio Zavattaro aveva anticipato l’ambizioso progetto di trasformare l’ospedale di Ortona in Polo di eccellenza per la donna. A questo punto ci si chiede: che fine ha fatto il progetto e dove sarà realizzato”?Il Piano di fabbisogno è noto a pochi ed è soggetto a continui cambiamenti a causa dei pronunciamenti della giustizia amministrativa, come ad esempio il caso dell’ospedale di Guardiagrele. E’ indubbio” – ha precisato il Presidente Cieri – “che è necessario riorganizzare la sanità in , contenendone la spesa, ma è altrettanto vero che è doveroso garantire un servizio che rispetti la dignità umana. Questa Amministrazione ha atteso pazientemente, difendendo peraltro la mission dei vertici ASL, prima di pronunciarsi. Era giusto dare tempo per la realizzazione di un progetto coraggioso anche perché fortemente impopolare”.Il Policlinico di Colle dell’Ara sta scoppiando: non ci sono posti letto ed il personale medico e paramedico non riescono più, nonostante tutti i loro sforzi e la professionalità, a garantire un servizio di qualità. L’Ospedale Bernabeo può e deve essere di supporto al presidio di Chieti. Una sinergia, questa, opportuna e necessaria”.“Gli obiettivi devono essere chiari: non si può decidere un giorno una cosa ed il giorno successivo firmare atti aziendali che non vanno nella medesima direzione. Se l’ospedale di Ortona deve diventare il Polo della donna che lo sia, ma di eccellenza”, ha concluso Tommaso Cieri.

ORA MI CHIEDO....DOPO ANNI E ANNI DI SONNOLENZA SI SVEGLIA IL PDL A ORTONA...SALE OPERATORIE INAUGURATE E MANCANO ANCORA CERTIFICATI DI IDONEITA'...MA LA DOMANDA EH!!! CON UNA CARENZA ORGANICA QUASI DEL 65% TRA MEDICI,INFERMIERI,RADIOLOGI ECC.....QUESTE SALE OPERATORIE SERVIRANNO??? NELL'ANNO 2009 FU DETTO CHE ORTONA DIVENTAVA IL CENTRO D'ECCELENZA DELLA DONNA...QUALCHE SETTIMANA FA SI PARLAVA CHE IL SS.ANNUNZIATA DIVENTAVA IL CENTRO DELLA DONNA, OGGI SI PARLA DI NUOVO DI ORTONA...CERCHIAMO DI ESSERE CHIARI ALMENO SAPREMMO DI CHE MORTE DOVREMMO MORIRE...