sabato 11 luglio 2009

NO CENTRO OLI

Associazioni, sindaci, cittadini abruzzesi dicono No all'Abruzzo petrolizzato



PESCARA. Questa mattina a Pescara, sul lungomare davanti la “Nave di Cascella” tanti cittadini abruzzesi, le Associazioni della Rete EmergenzAmbienteAbruzzo, alcuni sindaci e alcuni consiglieri delle amministrazioni locali hanno ribadito la loro netta contrarietà al progetto del governo di trasformare la regione Abruzzo in distretto petrolifero.




Un presidio per informare, raccogliere firme sulla petizione che chiede la revoca delle concessioni a terra e mare, e per dimostrare, anche con azioni creative, che «il destino della nostra regione non può essere deciso “dall'alto” senza tener conto della vocazione del territorio né tanto meno del parere della popolazione».
Due artisti di strada hanno inscenato una divertente pantomima tra una donna vestita con abito tipico abruzzese e il cane a sei zampe simbolo dell'Eni.
Circa 200 partecipanti si sono spostati poi a Piazza Salotto per scrivere “NO OIL” usando i propri corpi.
Erano presenti al presidio il sindaco di Miglianico De Marco, il vice-sindaco di Fara Filiorum Petri Simone, l'Assessore all'Ambiente di Fossacesia Natale, il consigliere regionale del PRC Acerbo, il sindaco di Pineto Monticelli, l'assessore all'ambiente di Casalbordino Galante, il consigliere della provincia di Pescara del PRC Sandro Di Minco. Il fronte del NO istituzionale più passa il tempo più si allarga: molti altri sindaci hanno aderito pur non potendo essere questa mattina fisicamente a Pescara.
Alla domanda di cosa la Regione stia facendo vista la prossima scadenza della moratoria votata l'anno scorso riguardante il Centro Oli di Ortona, il commento è stato unanime: «latitante».
Intanto, per le associazioni ambientaliste, la preoccupazione cresce per la legge nazionale in prossima discussione alla Camera dei Deputati ( già passata al Senato) la 1441-ter che di fatto esautora gli Enti Locali da qualunque decisione in materia energetica.
Per questo le Associazioni hanno preparato una lettera indirizzata ai parlamentari abruzzesi che li richiama ad esprimersi pubblicamente sul tema e a dichiarare chiaramente quali azioni, sono disposti a mettere in campo per contrastare quella che per la maggioranza dei cittadini abruzzesi è un'autentica devastazione del proprio territorio.
18/07/2009 15.32

IL TESTO DELLA LETTERA


I Comitati locali ed il movimento ambientalista hanno per primi evidenziato i pericoli derivanti dalla realizzazione del Centro Oli ad Ortona.
Da quel primo allarme, il movimento è cresciuto ed ha continuato a lavorare, evidenziando come – secondo i dati ufficiali forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico – il territorio di 221 comuni abruzzesi su 305 sono oggi interessati dalla ricerca e dalla coltivazione di gas e petrolio (quest’ultimo “amaro”, altamente corrosivo e di bassa qualità).
Oltre il 49% dell’Abruzzo (compresi i parchi nazionali) e 5.600 kmq di mare antistante le nostre coste sono interessati da tali attività che saranno accompagnate dalla creazione di oleodotti, raffinerie (centri oli) e desolforatori in mare.
In maniera assolutamente casuale siamo così venuti a conoscenza che l’Abruzzo è destinato a diventare un distretto minerario.
Di punto in bianco, qualcuno, senza preoccuparsi minimamente di confrontarsi con la società abruzzese, ha deciso di modificare per sempre la storia e le vocazioni della nostra regione.
Purtroppo dobbiamo osservare come da parte della maggior parte di Voi non vi sia stata alcuna presa di posizione tesa, se non a contrastare, perlomeno ad illustrare e giustificare tali scelte.
Il movimento per un Abruzzo libero dal petrolio ha avviato una campagna informativa in tutte le piazze dei comuni abruzzesi anche attraverso una petizione che chiede a chiare lettere di fermare la deriva petrolifera che sembra poter investire la nostra regione.
Siamo fortemente preoccupati per il Vostro silenzio e per la poca operosità su questo tema ed è per questo che chiediamo pubblicamente le Vostre singole posizioni e le azioni concrete che avete realizzato e che intendete realizzare, affinché venga fermata quella che noi riteniamo un’autentica devastazione dell'intero territorio per i seguenti motivi:
1. L’Abruzzo è la regione verde d'Europa e le estrazioni petrolifere non sono compatibili con questa particolare e straordinaria specificità che attraverso anni di fatica e impegni economici si è voluto potenziare.
2. L’Abruzzo è una regione ricca di falde acquifere sotterranee (preziosa riserva d'acqua per noi e le generazioni future) e come voi saprete esiste una vasta bibliografia, in cui si spiega come le perforazioni per idrocarburi possano essere un potenziale e terribile rischio di inquinamento delle stesse.
3. Per la nostra regione le royalties delle attività estrattive di idrocarburi sono assolutamente insignificanti, sia sotto il profilo occupazionale che economico, mentre i danni alla salute, all’ambiente e alle attività agricole,vitivinicole e turistiche fondanti la nostra economia sarebbero devastanti, come ci insegna la vasta bibliografia sui distretti minerari italiani e stranieri, così come sarà devastante l’impatto sul patrimonio immobiliare dei singoli cittadini e degli enti nelle aree strettamente interessate.
4. L’Abruzzo, proprio per le sue caratteristiche ambientali si presta a sviluppare le fonti energetiche alternative ed investire sull’ottimizzazione e sul risparmio energetico: una scelta, peraltro, che tutti i Paesi dovranno compiere anche per rispondere agli impegni presi a livello internazionale sulla riduzione delle emissioni di gas climalteranti in atmosfera.
5. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nello studio inerente le ricerche petrolifere in Val D’Agri, il cui territorio è a rischio sismogenetico come il nostro, spiega chiaramente come le perforazioni legate alla ricerca ed alla coltivazione degli idrocarburi aumentino l’incidenza del suddetto rischio (R = valore X vulnerabilità X pericolosità).
Restiamo in attesa di un Vs. riscontro che crediamo un atto dovuto ai cittadini che siete stati chiamati a rappresentare.


Maria Rita D'Orsogna docente Fisica Un. Columbia Los Angeles
per la Rete EmergenzAmbienteAbruzzo
Dante Caserta Consigliere nazionale WWF
Angelo Di Matteo Presidente regionale Legambiente

FONTE NOTIZIA PRIMADINOI.IT

lunedì 22 giugno 2009

LA TERRA TREMA DI NUOVO

Scossa di terremoto di 4.5 gradi Richter: torna la paura
ABRUZZO. Una forte scossa di terremoto è stata avvertita intorno alle 22.58. Le prime notizie parlano di una magnitudo di 4.6 con epicentro nella zona di Campotosto a una ventina di chilometri a nord del capoluogo abruzzese. * LA MAPPA DEI TERREMOTI IN TEMPO REALE

La scossa è stata avvertita anche a Roma e sulla costa abruzzese. Momenti di agitazione e paura anche negli alberghi dove gli sfollati sono usciti dalle camere e si sono riversati in strada.
Secondo altre fonti la magnitudo sarebbe di 4.4. Lo rende noto la sala situazioni del Dipartimento della Protezione civile. I comuni più vicini all'epicentro sono quelli di Pizzoli, Barete, Cagnano, Fossa Lucoli, Montereale, Ocre Scoppito Tornimparte che si trovano tutti in provincia dell'Aquila. Al Momento al Dipartimento non sono giunte segnalazioni di danni.
E' una delle scosse dello sciame sismico più importanti dallo scorso 6 aprile.
La scossa è stata avvertita distintamente anche nella Marsica dove la gente è tornata in strada. Paura anche ad Avezzano.
Anche nelle tendopoli dell'Aquila momenti di tensione e paura. Al momento non si registrano danni. Decine le chiamate ai vigili del fuoco da tutta la regione.

mercoledì 6 maggio 2009

UN MESE FA'

6 APRILE 2009
ORE 3:32

LA TERRA' TREMO'
E FU DISGRAZIA

L'AQUILA DA CAPOLUOGO ABRUZZESE A CAPOLUOGO DEL DOLORE

297 LE VITTIME 1750 I FERITI 70MILA SFOLLATI 100 DISPERSI

PER NON DIMENTICARE

L'ABRUZZO FORTE E GENTILE TORNERÀ A VIVERE.
A L'AQUILA TORNERÀ A SORGERE IL SOLE
E SARA' IL GIORNO DEL RISVEGLIO.

FORZA ABRUZZO


giovedì 9 aprile 2009

LUTTO NAZIONALE

GIORNO 10 APRILE 2009
LUTTO NAZIONALE
ORE 11L'AQUILA - ABRUZZO

FUNERALI DI STATO PER LE VITTIME DEL TERREMOTO

mercoledì 8 aprile 2009

UN VERO DRAMMA

L'AQUILA. 267 morti, di cui 16 bambini, 11 dispersi, 1.000 feriti (100 in gravi condizioni). 25 mila gli sfollati, 17 mila nelle tendopoli, 8 mila sistemati in 171 hotel della costa. Oltre 8.500 soccorritori al lavoro da 72 ore.

Continuano le ricerche degli ultimi corpi. Mancano all’appello 3 studenti schiacciati dalle macerie della Casa dello Studente. Intanto Eleonora, la ragazza di 21 anni di Rimini estratta viva sotto le macerie dopo 42 ore di agonia, è in rianimazione.

Ieri sera il suo salvataggio è parso quasi un miracolo e ha dato nuove speranze ai soccorritori che da ore stanno scavando nella provincia dell’Aquila.
Eleonora riposa in uno dei nove posti letto della Rianimazione generale, sedata e intubata per evitare ulteriori sofferenze al suo fisico già provato dalla permanenza sotto le macerie.
Le sue condizioni sono giudicate «a rischio».
Nel corso della notte ha trascorso lunghe ore in sala operatoria, fino alle 4.30: particolarmente gravi sono le condizioni della gamba destra e del braccio sinistro. Ma adesso é lì, in Rianimazione, accanto ad altri sei pazienti provenienti dal luogo del disastro e come lei soccorsi in condizioni disperate e quasi in extremis.
Eleonora nel momento del ritrovamento era incastrata in una sorta di nicchia formata dai pilastri di cemento armato che le ha consentito di sopravvivere anche alle ulteriori scosse che ci sono state dalla notte di domenica.
La ragazza era stata individuata verso le 19,30 di ieri sera, poco prima della forte scossa che ha messo di nuovo paura alla città.
«Quando l'abbiamo individuata - racconta Bruno, il vigile del fuoco che l'ha estratta - abbiamo puntellato le macerie per evitare che ci franassero addosso. Lei era cosciente e ci parlava durante tutte le operazioni di soccorso».
Sono oltre mille i feriti che sono scampati alla morte. Per un centinaio di loro, però, le condizioni vengono definite critiche.

lunedì 6 aprile 2009

EMERGENZA TERREMOTO IN ABRUZZO

Dipartimento di Medicina Trasfusionale PO "Spirito Santo" Via Fonte Romana 8 - 65124 Pescara Telefono 0854252687 SERVE SANGUE!

PROTEZIONE CIVILE TEL 80 35 55

Per effettuare donazioni alla CRI si posso utilizzare i seguenti sistemi: - Conto Corrente Bancario C/C BANCARIO n° 218020 presso: Banca Nazionale del Lavoro-Filiale di Roma Bissolati -Tesoreria - Via San Nicola da Tolentino 67 - Roma intestato a Croce Rossa Italiana Via Toscana, 12 - 00187 Roma. Coordinate bancarie (codice IBAN) relative sono: IT66 - C010 0503 3820 0000 0218020 Causale PRO TERREMOTO ABRUZZO