Petrolio, Wwf: «Il
Parco non è stato considerato perché non ancora istituito»
Riceviamo
e pubblichiamo integralmente una nota del Wwf
Nel 2013, al largo della costa vastese un
cantiere galleggiante della Saipem, Perro Negro 8, aveva destato preoccupazione tra
i cittadini più attenti anche a seguito del decreto Passera, che
rimetteva in attività tutti i progetti in itinere bloccati dal precedente
Decreto Prestigiacomo, compresi i nuovi pozzi in concessioni
operanti entro le 12 miglia, a ridosso di aree marino costiere protette, come
quelli di Rospo Mare.
Perro Negro 8, era per pochi mesi li per lavori di
manutenzione, ammodernamento, messa in sicurezza pozzi chiusi, e attivazione di
2 pozzi. Fatti premonitori, visto il Decreto Ministeriale di questi
giorni che da il via libera alla perforazione e coltivazione di nuovi pozzi.
Non sappiamo se la Regione Abruzzo vorrà perseguire la
propria contrarietà anche al TAR, visto che in sede AIA
(Autorizzazione Integrata Ambientale) si espresse negativamente, come non sappiamo
perchè ancora oggi non si costituisca un tavolo di confronto tra
associazioni e Regione,per ottimizzare le iniziative di contrasto alle
politiche di insediamento petrolifero.
Dopo Ombrina, che rischia di diventare
concessione, ed il pozzo esplorativo di Elsa 2, i nuovi pozzi
per la concessione operante dal lontano 1984 di Rospo Mare rischiano di
diventare realtà.
La vicenda Rospo Mare si definisce con l'AIA
(Autorizzazione Integrata Ambientale) che si avvia nel 2012, a seguito
dei pareri positivi della CTVIA(Comitato Valutazione di Impatto
Ambientale) del 2009 e 2010, che erano stati "momentaneamente
congelati" dal Decreto Legislativo Prestigiacomo dalla vita breve.
Dopo un contenzioso in specie con il Comune di Vasto, tra osservazioni, e
controdeduzioni, nel 2014 arriva ilparere positivo AIA/VIA integrate.
Partono le Conferenze Unificate, ed il15/4/2015, il Decreto Ministeriale a
conclusione dell'iter di insediamento delle piattaforme di Rospo Mare.
Il seguente passaggio tratto dal Decreto Ministeriale
su Rospo Mare rende bene l'idea di quanto tempo è stato perso dalla politica:
"omissis...per quanto riguarda eventuali modifiche ambientali in
relazione del Parco Nazionale della Costa Teatina, si rileva ad oggi
che il Parco non è stato istituito".
I cittadini abruzzesi, che dal 2007 hanno espresso a
più livelli il proprio dissenso allo sfruttamento fossile del proprio mare e
della propria terra, sono in mano a diversi sindaci che urlano
no al petrolio ma anche no alParco della Costa Teatina, e ad una politica
regionale sempre più all'angolo e silenziosa, e ad una politica
nazionale che viene alle manifestazioni a sfilare, ma poi vota
favorevolmente sia il Decreto Passera che lo Sblocca Italia rendendo
più facile la petrolizzazione del territorio abruzzese.
Non c'è da stare allegri per niente.
Fabrizia
Arduini
Presidente WWF Zona Frentana e Costa Teatina
Fonte http://www.ortonanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/2194/petrolio-wwf-il-parco-non-e-stato-considerato-in-quanto-non-e-stato-istituito
Prima
il centro destra locale e regionale volevano il famoso centro oli hanno fatto
pressione per averlo, nel frattempo ci hanno regalato una centrale turbogas a
100 metri delle abitazioni, depositi pet-coke, centrale biomasse in
preparazione, e ora sono diventati tutori dell'ambiente e della sanità, quella
sanità che nel 2009 abbiamo visto portarci via Ortopedia,
nefrologia,cardiologia e otorino
Ora
tocca al centro sinistra, progetto Walter Tosto che al 99,9% si farà, tre
piattaforme.
E continuano a prendere in giro il popolo.
E il popolo abbocca.
Tatone Massimo