sabato 23 luglio 2011

Sigilli alla villa dell'assessore Contestati abusi nella casa in costruzione. Boromeo: chiarirò tutto

http://ilcentro.gelocal.it/chieti/cronaca/2011/07/23/news/sigilli-alla-villa-dell-assessore-4664969

FUTURO E LIBERTA' A CURA DEL DOTT. VANNI..SALVARE IL NOSTRO OSPEDALE

I sottoscritti cittadini del comprensorio di Ortona, Considerato che l’Ospedale di Ortona,per carenza di risorse materiali ed umane, ha subito in questi ultimi anni, una riduzione della sua funzione di Presidio posto a tutela della salute; Considerato che molti reparti assicurano, durante la giornata, un servizio parziale e limitato,nonostante l'impegno e la professionalità degli operatori sanitari; In particolare: il reparto di Cardiologia non assicura turni continuativi; il reparto di Ortopedia non svolge l’attività di chirurgia ortopedica in urgenza; il reparto di Chirurgia non accetta le urgenze nell’orario notturno; Atteso che per l’art. 32 della Costituzione: “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività….” FIRMANO Con la certezza che quanto richiesto, ovvero un Ospedale più sicuro ed efficiente, arrivi direttamente in Parlamento.
 
Cari Amici,l'Ospedale di Ortona sta morendo di morte lenta! Ho inziato una campagna di sensibilizzazione dal 4 Aprile 2010 (potete controllarlo nel gruppo Franco Vanni News Sanità) mediante i social network,ma dal 16 luglio 2011,sono sceso fisicamente in Piazza della Repubblica ed ho deciso di iniziare una raccolta firme in difesa del nostro Ospedale.Tale petizione verrà presentata direttamente in Parlamento,per questo motivo è necessario un documento di riconoscimento per poter firmare.Per il momento i punti di raccolta sono: Gazebo in Piazza della Repubblica,Ambulatorio Dott.Franco Vanni in via Cascella 8,Supermercato Iper in Cda Santa Liberata.Informiamo che una postazione mobile sarà presente oltre che a Fonte Grande (zona PEEP) anche in tutte le frazioni ed i Comuni limitrofi.Invito tutti commercianti,artigiani a ritirare il modulo presso le postazioni fisse e a farlo firmare ai propri clienti.In particolare vorrei che i medici mi aiutassero in questa mia impresa!Questa raccolta firme andrà avanti ad oltranza!A VOI AMICI DI FACEBOOK CHIEDO DI AIUTARMI VENENDO A FIRMARE,MA SOPRATTUTTO CONDIVIDENDO QUESTA PAGINA CON I VOSTRI AMICI.Se volete bene al nostro Ospedale statemi vicino,insieme ci riusciremo! Franco Vanni
 
http://www.facebook.com/pages/RACCOLTA-FIRME-PER-LOSPEDALE-DI-ORTONA-PROMOSSA-DAL-DOTTFRANCO-VANNI/141985662547909

mercoledì 20 luglio 2011

UN GRANDE UOMO....CIAO ZIO REMO...GRAZIE DI TUTTO

Lutto in Abruzzo: morto Remo Gaspari

Il ricordo del Presidente Napolitano. I funerali giovedì nella Cattedrale di Chieti.
L'Aquila, 19 lug 2011 - E' morto a Gissi, in provincia di Chieti,  Remo Gaspari, più volte ministro democristiano, leader del Dc in Abruzzo. Remo, che aveva da poco compiuto 90 anni, è stato colpito da un infarto. Il decesso è stato scoperto intorno alle 10 dalla donna  che lo accudiva. Lo scorso 13 luglio a Remo Gaspari era stata conferita la medaglia “Aprutium”. Un simbolo per tutte le personalità di spicco della politica, della scienza, della letteratura che hanno dato un contributo importante allo sviluppo dell’Abruzzo.
Remo Gaspari è il superministro d’Italia, il vecchio leone della Democrazia cristiana, 16 volte ministro della Repubblica, per 27 anni sindaco di Gissi, suo paese d’origine.
I FUNERALI GIOVEDI' NELLA CATTEDRALE DI CHIETI. CAMERA ARDENTE ALL'AQUILA IN SEDE CONSIGLIO REGIONALE - I funerali di Remo Gaspari saranno celebrati giovedì 21 a Chieti, nella cattedrale di San Giustino, dall'arcivescovo di Chieti, Bruno Forte. Lo ha annunciato il figlio del politico scomparso, il chirurgo Lucio Gaspari, che ha appreso la notizia della scomparsa del genitore in Calabria, dove era in vacanza, ed è subito ripartito per Gissi. «Oggi è venuto a mancare un esempio di virtù politica e democratica - ha detto Lucio Gaspari - che ha fatto la storia dell'Abruzzo nei lunghi anni di attività da parlamentare e da uomo di governo». Il figlio si è detto favorevole all'offerta del Consiglio regionale di allestire la camera ardente all'Aquila: «E' una cosa giusta; appena arriverò vedremo il da farsi per onorare papà e consentire agli abruzzesi di dargli l'ultimo saluto».
REMO GASPARI: UNA VITA CHE E' DIVENTATA STORIA - Politico e avvocato italiano, è stato dieci volte deputato. Esponente della Democrazia Cristiana, è stato membro della corrente "Alleanza Popolare" (Grande centro "doroteo") presieduta da Arnaldo Forlani, Antonio Gava e Vincenzo Scotti.
Si laureò in Giurisprudenza presso l'Università di Bologna, terminati gli studi cominciò ad esercitare la professione forense a Gissi iscrivendosi all'albo degli avvocati nel 1946. Eletto Deputato fin dalla II legislatura verrà rieletto ininterrottamente fino alla fine della Prima Repubblica. Per l'Abruzzo è stato da sempre un valido punto di riferimento.
Pagano-Gaspari
Nel 1960 con la formazione del Governo Tambroni è stato  nominato Sottosegretario di Stato al Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, carica che riuscirà a mantenere anche nel successivo Governo Fanfani III. Nel 1962 con il Governo Fanfani IV ricopre la carica di Sottosegretario all'Industria e Commercio, mentre con il Governo Leone I (1963) è stato rinominato Sottosegretario alle Poste e Telecomunicaziioni, rimanendo il tale ruolo anche nei governi Moro I e II. Nel 1966 con la formazione del Governo Moro III è stato nominato Sottosegretario all'Interno e venendo riconfermato nei governi Leone II e Rumor I. Con la formazione del Governo Rumor II (1969) e' promosso Ministro dei Trasporti e dell'Aviazione civile, mentre con il Governo Rumor III diviene Ministro senza portafoglio per la riforma della Pubblica Amministrazione, carica che manterrà anche nei successivi governi Colombo e Andreotti I. Nel Governo Andreotti II ricoprì il ruolo di Ministro della Sanità.  Dal 1976 al 1980 ricopri' la carica di vicesegretario della Democrazia Cristiana. Nel 1980 torno' al governo (Cossiga II) come Ministro senza portafoglio per i Rapporti con il Parlamento, nei governi Spadolini I, II e Fanfani V ricoprì  la carica di Ministro delle Poste e Telecomunicazioni. Nei governi Craxi I e II venne nominato Ministro senza portafoglio per la Funzione Pubblica. Nel 1987 divenne Ministro della Difesa nel Governo Fanfani VI, nello stesso anno venne nominato Ministro senza portafoglio del Coordinamento della Protezione Civile del Governo Goria in sostituzione di Giuseppe Zamberletti, in seguito alla distribuzione di incarichi bilanciata fra le correnti politiche del nuovo governo, mentre era in corso l'emergenza della Alluvione della Valtellina provocando per questo molte critiche. L'anno seguente ricoprì  la carica di Ministro senza portafoglio degli interventi straordinari nel Mezzogiorno nel Governo De Mita. Concluse la sua carriera ministeriale nei governi Andreotti VI e VII, nei quali tornò a ricoprire il ruolo di Ministro della Funzione Pubblica.
VOLEVA UNA CLASSE POLITICA MENO ATOREFERENZIALE - Remo Gaspari aveva preso parte il 9 luglio scorso a Chieti ad un convegno organizzato in suo onore dal presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio. In serata a Gissi lo aveva festeggiato l'amministrazione comunale di Gissi (Chieti), con una cerimonia voluta dal sindaco, Nicola Marisi. Come un fiume in piena, ancora lucidissimo, aveva ricordato la sua storia, partendo dal ricordo del papà emigrato in America e della madre che, ricordava con un filo di tristezza, non gli aveva mai dispensato un sorriso di troppo. Gaspari aveva da allora sempre tenuto fede all'appello del padre, che lo pregava di non dover mai chiudere la casa di Gissi. Così è stato negli anni, con la casa del centro sempre meta di migliaia di persone, di amici, conoscenti e avversari politici, tutti in coda per un saluto, un consiglio, o l'invocazione per un posto di lavoro. Punto di riferimento per tutti i politici abruzzesi, di quasi tutti gli schieramenti, Gaspari non aveva mancato di sottolineare, nei giorni scorsi, alla cerimonia di consegna del premio Aprutium conferitogli dal Consiglio regionale, i suoi timori per il futuro della regione. Fino all'ultimo ha spronato la classe dirigente ad essere meno autoreferenziale e più attenta ai bisogni della comunità. Con la morte di Remo Gaspari, con la chiusura del suo domicilio di Roma, meta anch'esso di un continuo viavai di abruzzesi, la regione vedrà mancare un punto di riferimento sicuro.
IN PRIMA LINEA CON LE FRANE IN VALTELLINA - Nei panni di sottosegretario all'interno, durante l'alluvione di Firenze nel '66 e nel terremoto di Gibellina in Sicilia, nel '68, fu inviato a dirigere le opere di soccorso alle popolazioni colpite. Più tardi fu chiamato a occuparsi delle frane in Valtellina, quando era ministro della Protezione Civile. «Ordinò la tracimazione del Lago Pola - ricorda oggi il presidente del consiglio comunale di Vasto, Giuseppe Forte - e, tra le incertezze e le perplessità degli stessi tecnici e dei politici locali, si assunse in prima persona ogni responsabilità. Unico caso nella vita politica italiana». Dopo l'esito positivo della rischiosa operazione, arrivò il grazie degli abitanti dei Comuni valtellinesi che gli conferirono la cittadinanza onoraria. Un tributo di affetto, quello, che gli fece dimenticare l'amarezza delle critiche di parte della stampa italiana che, nei giorni dell'alluvione, lo aveva criticato per le sue vacanze al mare a Vasto (Chieti), dove era solito trascorrere le ferie estive, abbinandole alla natia Gissi.
NAPOLITANO: AUTOREVOLE MINISTRO -  Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, appresa con profonda tristezza la notizia della scomparsa dell'onorevole Remo Gaspari, ha espresso in un messaggio alla famiglia i suoi sentimenti di partecipe cordoglio: «Parlamentare di lunga esperienza ed esponente di spicco della Democrazia Cristiana, si dedico' con grande passione e responsabile impegno fin dai primi anni del dopoguerra alla vita politica e al servizio delle istituzioni repubblicane. Per lunghi anni autorevole ministro in differenti compagini governative, egli ha saputo offrire un significativo contributo allo sviluppo civile ed economico dell'Italia, continuando a prestarvi sempre vigile attenzione, e riservando un particolare impegno per il progresso della sua amata terra d'Abruzzo».
LUSI: POLITICA PENSATA PER IL BENE DELL'ABRUZZO - «Profondo cordoglio per la scomparsa di un uomo che ha contribuito, in modo decisivo, alla storia e allo sviluppo dell'Abruzzo. Il suo contributo al Governo del Paese ha dato lustro agli abruzzesi e segnato la via per la classe dirigente di questa nostra terra». Così il senatore abruzzese, Luigi Lusi, vice Presidente della Commissione Bilancio al Senato, ha commentato la triste notizia della scomparsa di Remo Gaspari, 16 volte ministro della Repubblica, per 27 anni sindaco di Gissi. «Il suo esempio di uomo politico ancorché in un'altra fase storica del nostro Paese, resta per tutti un esempio di una politica non casuale, pensata e progettata per il bene della sua amata Regione abruzzese. In coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato resta il ricordo di un Uomo che faceva della conoscenza e dell'analisi della realtà dei luoghi, dei fatti e delle situazioni sociali, la base irrinunciabile posta a fondamento delle sue decisioni e delle sue proposte politiche». 
UDC, UOMO RETTO E INNAMORATO DELLA SUA TERRA - «Apprendiamo con profonda commozione la notizia della morte dell'amico Remo Gaspari, storico esponente della Democrazia Cristiana che in tanti anni di incarichi di governo ha servito la nostra Repubblica con grande dignità e onestà. Resterà sempre vivo in noi il ricordo di un uomo retto, innamorato della sua terra, l'Abruzzo, e che ci ha onorato fino all'ultimo giorno con i suoi buoni consigli e la sua fraterna amicizia. Alla famiglia di Gaspari le più sentite condoglianze da parte di tutta l'Udc». Lo affermano in una nota congiunta il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, il segretario Lorenzo Cesa e il presidente Rocco Buttiglione, a nome di tutti gli organi del partito.
IL CORDOGLIO DI ARGIRO’ - Profondo cordoglio per un uomo che ha dato tanto all’Abruzzo e al Vastese. La scomparsa di Gaspari segna la fine di un’epoca caratterizzata da una stagione di grande sviluppo di tutta la Regione e, in particolare, dell’area del Vastese. Quando mio padre giunse a San Salvo la zona era poco più che una palude, oggi è una delle realtà più industrializzate dell’Abruzzo e lo si deve in gran parte all’opera dell’ex ministro. Rimane la consolazione che il Consiglio regionale abbia fatto in tempo, attraverso il conferimento della medaglia Aprutium, a omaggiare un grande abruzzese che ha sempre improntato la sua attività politica per il bene della sua terra, indistintamente.
ROTONDI: PIU' LUCIDO TESTIMONE DELLA DC - Scompare con Remo Gaspari il più lucido testimone della Democrazia Cristiana. Aveva festeggiato da pochi giorni i 90 anni raccogliendo testimonianze d'amore e gratitudine da tutti. Fu protagonista del decollo dell'Abruzzo, ministro onesto, umile e competente. Fu l'unico a votare contro lo scioglimento della Dc. Penso che sia difficile non dirgli grazie prima ancora di ricordare la sua lunghissima avventura umana e istituzionale.
IL RICORDO DI TOMMASO COLETTI (PD) - «Dalle dieci di questa mattina i telefoni di amministratori, dirigenti di partito e semplici cittadini squillano di continuo. La notizia si diffonde in pochi minuti: è morto Gaspari! Tutti increduli!. L'abbiamo visto alla festa dei novant'anni, pochi giorni fa, pimpante e pieno di voglia di vivere con il suo chiodo fisso che ha esternato a tutti i presenti nella sala consiliare della Provincia di Chieti: ritrovare la strada per far crescere l' Abruzzo, per dare certezza ai giovani ed a quanti sono senza lavoro e si dimenano nelle difficoltà della vita quotidiana. Un richiamo severo alla classe politica, di destra e di sinistra, molto distratta dalle lotte di potere e poco attenta alle reali esigenze della gente. Lo vogliamo ricordare con questo suo pensiero che deve essere di sprono per quanti sono impegnati nella vita pubblica e per quanti hanno a cuore le sorti della nostra terra. La soddisfazione più grande per un politico, sono parole di Gaspari, è vedere crescere la sua terra e le comunità di riferimento. Tutto il Partito Democratico della Provincia di Chieti lo ricorda con grande affetto ed ammirazione e si associa al dolore del figlio e di tutti i suoi parenti».
UN MINUTO DI SILENZIO IN CONSIGLIO REGIONALE - Il Consiglio regionale abruzzese ha osservato oggi un minuto di silenzio per commemorare Remo Gaspari, la cui scomparsa è stata annunciata durante la seduta dal presidente, Nazario Pagano. È stata data la disponibilità ad allestire all'Aquila, nella sede del Consiglio, la camera ardente se la famiglia lo riterrà opportuno. Solo una settimana fa il Consiglio regionale aveva voluto celebrare, con una seduta solenne, i 90 anni di Remo Gaspari, compiuti lo scorso 10 luglio. Su richiesta di Antonio Prospero (Rialzati Abruzzo) il presidente, Nazario Pagano, aveva convocato una seduta il 12 luglio nel corso della quale all'ex ministro è stato consegnato il premio Aprutium, il riconoscimento dell'assemblea regionale a personalità abruzzesi che si sono distinte portando in alto il nome dell'Abruzzo. È stata la prima volta che questo attestato è stato attribuito a un personaggio politico, e il governatore Gianni Chiodi aveva assegnato a Gaspari il Guerriero di Capestrano. Numerosi sono stati gli interventi per ricordare la figura dell'ex ministro Remo Gaspari. Tutti hanno espresso cordoglio sottolineando le doti e i meriti «di un grande uomo che tanto ha fatto per la sua terra». Sono intervenuti i consiglieri Antonio Prospero (Rialzati Abruzzo), Antonio Saia (Comunisti Italiani), Camillo D'Alessandro (Pd), Walter Caporale (Verdi), Carlo Costantini (Idv), Maurizio Acerbo (Rifondazione) e Lanfranco Venturoni (Pdl). Al termine della commemorazione la seduta è stata interrotta.
LEGNINI (PD), E' STATO UN GRANDE ABRUZZESE - «Remo Gaspari è stato un grande abruzzese, protagonista di primo piano della fase storica di maggiore crescita economica della nostra regione. Di quella stagione e del suo operato come ministro e leader politico, mi piace ricordare la dedizione agli interessi generali, la tensione costante verso nuove conquiste per la propria terra, l'attenzione alle aspettative popolari. Alla sua famiglia indirizzo la partecipazione più sentita per la sua scomparsa. A lui, al di là delle idee politiche di ciascuno, va il nostro tributo e il ringraziamento per tutto ciò che ha saputo realizzare per l'Abruzzo e per l'Italia».
DI STEFANO (PDL), UN UOMO SEMPRE VICINO ALLA GENTE - «L'Abruzzo perde un esempio di concretezza e di sobrietà. Ricordo innanzitutto l'uomo sempre vicino alla gente che non si è mai chiuso nella torre d'avorio e lo affermo da persona che ha scelto da giovanissimo di militare in una parte politica che certo non ha fatto sconti al partito di Gaspari. Inoltre di lui rimarrà la testimonianza di un politico fattivo, artefice dello sviluppo e della crescita della sua amata terra, grazie all'autorevolezza conquistata sul campo nell'ambito delle massime istituzioni dello Stato».
SACCONI: PROTAGONISTA RICOSTRUZIONE INDUSTRIALE - «Scompare con Remo Gaspari un protagonista degli anni della ricostruzione e dello sviluppo industriale. La terra d'Abruzzo, in particolare gli è debitrice di una industrializzazione sostenibile, quale è testimoniata da casi come Siv o Sevel, e di una adeguata infrastrutturazione. Lo ricordo con stima sincera».
CICCHITTO: UNA GRAVISSIMA PERDITA - «La morte di Remo Gaspari è una gravissima perdita. Partendo da un solido orientamento politico, quello democratico cristiano, egli aveva un profondo rapporto con l'Abruzzo e gli abruzzesi, curando da un lato, con la sua anima di sinistra, forti impegni programmatici sul piano degli investimenti industriali e sul terreno delle opere pubbliche e dall'altro avendo profondi rapporti con i singoli cittadini, le famiglie, le associazioni. Aveva anche il senso e il gusto delle alleanze politiche. Ho avuto l'onore di conoscerlo in modo non superficiale e di confrontarmi con le sue riflessioni».
D'ALESSANDRO (PD): SIAMO TUTTI UN PO' PIU' ORFANI - «E' morto il padre della nostra Regione, ora siamo tutti un po' più orfani. Ora inizia il suo mito. Mi auguro che la classe dirigente abruzzese sia all'altezza della sua eredita».
UGL: L'ABRUZZO PERDE UNO DEI SUOI FIGLI MIGLIORI - «Con Remo Gaspari l'Abruzzo perde uno dei suoi figli migliori. Un vero gigante della politica che seppe regalare alla nostra regione prestigio ed attenzione, interpretandone come pochi le reali esigenze. Sono orgoglioso di avergli potuto rendere il giusto merito già nel 2006 con la consegna del 'moschettiere del lavoro' che lui accolse con sincera emozione. Un uomo a cui dover dire, aldilà delle appartenenze: giù il cappello! chapeau 'zio Remo'».
CATONE: MI INCHINO ALLA SUA MEMORIA - «Apprendo con sgomento e grande tristezza la notizia della scomparsa di Remo Gaspari, che ha speso tutta la sua vita nel segno degli ideali democratici cristiani e del servizio allo sviluppo non solo dell'Abruzzo ma dell'intero Mezzogiorno. Ne ricordo il senso alto dello Stato, testimoniato nella passione e nella determinazione con la quale ha retto importanti incarichi sia nel governo della Repubblica, sia nel partito, sia nel Parlamento. Protagonista della vita politica per quasi mezzo secolo, Gaspari sarà particolarmente ricordato con gratitudine e riconoscenza in Abruzzo, dove è stato animatore, propugnatore e realizzatore di una lunga stagione di sviluppo, che consentì alla regione di superare secolari difficoltà e gravi problemi e di raggiungere, prima in Europa, traguardi di eccellenza e condizioni di grande prestigio. Mi inchino alla sua memoria fiducioso che la sua testimonianza di statista e di cristiano non vada dimenticata e perduta».
FORMIGONI: UOMO POLITICO INTEGERRIMO - «Esprimo dolore e cordoglio per la morte dell'ex ministro Remo Gaspari, uomo politico e democristiano integerrimo, che ha sempre posto le proprie capacità al servizio dell'Italia. In Lombardia ancora lo ricordiamo in molti con nostalgia per lo splendido lavoro che svolse a favore della Valtellina devastata dall'alluvione del 1987».
TESTA: PERDIAMO UN GRANDE PROTAGONISTA - «Con la morte di Remo Gaspari l'Abruzzo perde un grande protagonista dello sviluppo della nostra regione. L'ultima volta che ho parlato con Gaspari è stata una settimana fa in occasione della tavola rotonda organizzata a Chieti per rendere omaggio a questo grande testimone della Dc. Dopo il mio intervento durante la festa per i 90 anni, Gaspari mi ha preso in disparte e parlando di mio suocero, originario anche lui di Gissi.
PAGANO: SCOMPARE UN PEZZO DI STORIA - «Con la sua morte scompare un pezzo di storia della nostra regione. È stato un politico che ha favorito la crescita economica dell'Abruzzo. Egli ha guidato la nostra regione con determinazione, facendola passare da una struttura rurale ad uno straordinario modello di sviluppo economico. Un processo nel quale Gaspari è stato il vero protagonista. Sette giorni fa, in occasione della consegna della Medaglia Aprutium, qui all'Aquila, il Ministro è apparso lucido nel suo pensiero così come lo è stato nella vita politica. Il discorso che pronunciò in aula, fu illuminante. Noi abruzzesi oggi siamo profondamente colpiti per la sua morte e, sentiti i consiglieri regionali e il Presidente della giunta Chiodi, propongo di allestire nell'Aula del Consiglio regionale la camera ardente».
FALCONIO: UN POLITICO ONESTO E ANIMATO DA SPIRITO DI SERVIZIO PER LA REGIONE E IL PAESE - Ho appreso con sincera commozione la triste notizia della scomparsa di Remo Gaspari con il quale ho condiviso una lunga stagione politica nella Democrazia Cristiana: una stagione che, con Lorenzo Natali, lo vide protagonista di un lucido disegno di sviluppo e di crescita economica e civile della nostra Regione. È stato un combattente e un animatore formidabile e rispettato, un politico onesto e animato da spirito di servizio per la Regione e il Paese. Negli incarichi che ho ricoperto nel Consiglio Regionale, in Parlamento e, poi, quale Presidente della Regione ho sempre potuto contare sui suoi consigli, sulla sua disponibilità umana, mossi da un solo interesse: quello del futuro dell’Abruzzo sul quale egli vedeva incombere le ombre che lo hanno addolorato negli ultimi anni».
CAPORALE (VERDI): UN PADRE POLITICO CHE SALUTO CON AFFETTO - «L’Onorevole Remo Gaspari e il Senatore Errico D’Amico hanno segnato la mia formazione politica. Questi due grandi uomini politici abruzzesi mi hanno fatto comprendere, quando militavo nel Movimento Giovanile della Dc di Lanciano e di cui ero anche Segretario, che l’impegno politico deve essere una missione e dunque deve essere portato avanti con spirito di servizio verso gli altri e verso la comunità abruzzese. Insegnamenti fondamentali che mi sono serviti anche quando ho maturato altre scelte politiche. Ho avuto la fortuna di sentire ultimamente Remo Gaspari in Consiglio regionale: più che un discorso il suo, una vera e propria lectio magistralis. Un invito a noi Consiglieri a pensare all’Abruzzo volando alto. Ognuno di noi deve sentire la responsabilità di quelle parole».
ARACU: SENZA DI LUI ABRUZZO PIU' POVERO - «E' con profonda commozione e grave turbamento che apprendo della morte di Remo Gaspari, uno delle più alte figure politiche dell'Italia repubblicana che ha rappresentato per lustri, mai come nessun altro, l'intero territorio della sua amata regione Abruzzo. Fino all'ultimo giorno della sua immensa carriera politica, continuata anche a distanza di vent'anni dall'uscita dalla scena istituzionale, si è profuso con sincera passione e concreti risultati per i suoi conterranei, per ognuno dei quali, nonostante i novant'anni, la sua segreteria non aveva orari ed era più famigliarmente diventato 'lo Zio'. In questo triste momento desidero esprimere la mia vicinanza alla sua famiglia ed ai tantissimi che gli sono stati vicini ed auspico che la sua incommensurabile esperienza umana e politica continuino ad essere d'insegnamento».
DI GIUSEPPANTONIO: PROTAGONISTA CRESCITA ABRUZZO - «Penso di interpretare i sentimenti dell'intera comunità della provincia di Chieti esprimendo il cordoglio per la scomparsa di Remo Gaspari. Gaspari è stato il figlio che meglio ha rappresentato la nostra terra scrivendone la storia. È stato uomo e politico capace, onesto, il protagonista assoluto e ineguagliabile della crescita dell'Abruzzo. Personalmente mi mancheranno i suoi consigli, non dimenticherò mai le sue lettere, le sue telefonate, i suoi suggerimenti. Anche i suoi rimbrotti continueranno a far parte del mio bagaglio: ne ho avuti in passato ma anche dopo la cerimonia per i suoi 90 anni che avevamo organizzato qui in Provincia, lo scorso 9 luglio. Pur essendo fuori dalla politica ormai dal lontano 1992, Gaspari non ha mai smesso di cercare e trovare una soluzione ai problemi dell'Abruzzo: stavamo organizzando, proprio in questi giorni, un incontro a Roma con il Presidente dell'Anas per sollecitare interventi in materia di viabilità a favore della provincia. Ma Gaspari non riceveva solo politici: come nel periodo in cui era Ministro e punto di riferimento assoluto del mondo politico abruzzese, continuava a ricevere tutti, a Gissi come a Roma, ad essere amico degli ultimi, di chi aveva bisogno. Negli ultimi 20 anni utilizzava i soldi della sua pensione da deputato per servire gli altri tenendo aperta una segreteria a disposizione di tutti i cittadini: credo sia un esempio raro, se non unico, di servizio reso da chi non doveva fare più carriera. A me diceva che voleva fino alla morte restituire la fiducia che gli abruzzesi gli avevano dato. Parlando coi lui recentemente, gli ho detto che interpretava bene il messaggio di Papa Paolo VI ovvero 'La politica è la più alta forma di carità cristiana'. Personalmente sono orgoglioso di essere stato un suo amico ed un suo allievo assieme alla quinta generazione dei giovani Dc. Di aver avuto da lui insegnamenti importanti, gli stessi che oggi mi guidano nell'azione politica e che spero diventino patrimonio di una politica che sappia rinnovarsi. Credo che il modo migliore per onorare Gaspari, oggi che non c'è più, sia quello di seguire i suoi insegnamenti, compresi quelli che ha voluto darci in occasione dei suoi 90 anni, riprendere la strada che lui ha tracciato nella speranza di rivedere il suo e il nostro Abruzzo più forte, migliore, l'Abruzzo del benessere e dello sviluppo che lui ci ha consegnato e che, come lui, è entrato nella storia».
SAIA (PDCI), PRESTIGIOSO INTERPRETE POLITICA: «A nome del gruppo Regionale del Partito dei Comunisti Italiani e mio personale esprimo profondo cordoglio per la scomparsa dell'onorevole Remo Gaspari. Prestigioso interprete della politica Abruzzese e instancabile lavoratore alla cui figura da avversario politico mi inchino con rispetto e sincero rimpianto».
PICCONE (PDL): PERDIAMO PADRE POLITICO ABRUZZO - «Perdiamo il padre politico dell'Abruzzo moderno. Voglio parlarne al presente perché il suo esempio deve continuare a guidare l'operato della classe politica di oggi e del futuro. Il tema dello sviluppo della Regione argomento quanto mai attuale, va reinterpretato con la stessa capacità che ha contraddistinto il Gaspari uomo e politico. Gaspari aveva una grande qualità su tutte era innamorato dell'Abruzzo più che di se stesso e del suo partito: questo ha fatto la differenza e questo lo pone sul gradino più alto dei benemeriti della nostra terra».
IL CORDOGLIO DEL SINDACO DI TERAMO - «Profondamente colpito dalla scomparsa dell'On. Remo Gaspari, formulo i sensi del mio più accorato e partecipato cordoglio». È quanto scrive in un messaggio il sindaco di Teramo Maurizo Brucchi. «Remo Gaspari - aggiunge il primo cittadino - ha infuso in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo, il senso della disponibilità, dell'apertura, insegnando che la passione per il proprio compito deve unirsi all'operosità, all'altruismo gratuito, al lavoro instancabile e concreto. L'Italia perde uno dei più importanti artefici della politica del dopoguerra. l'Abruzzo perde uno dei suoi figli migliori, che ha amato questa terra, la sua gente ed ha realizzato per essa opere e percorsi che lo hanno allineato tra le Regioni più progredite negli ultimi 50 anni. Interpreto i sentimenti della città di Teramo ed esprimo un comune e diffuso lutto, in parte mitigato solo dalla consapevolezza del bene compiuto in vita, anche per essa, da Remo Gaspari».
AMICONE (ARTA ABRUZZO): ISPIRASI AI SUOI PRINCIPI - «La scomparsa dell'onorevole Remo Gaspari, impareggiabile guida e riferimento per l'intera Regione in tutte le sue articolazioni, da quella economico-produttiva a quella politico-istituzionale, rende più tangibile un vuoto di spirito di servizio e amore per l'Abruzzo che fino ad oggi veniva apparentemente colmato dalla sua frequente presenza sull'intero territorio e dai suoi numerosi sermoni a tutta la classe dirigente sul futuro della nostra regione. Mi auguro che in occasione dell'ultimo saluto al nostro 'padre putativo' tutti coloro che in qualsiasi modo possono incidere e determinare le sorti dell'Abruzzo giurino a se stessi e al popolo abruzzese di ispirarsi nella propria azione quotidiana a quei principi di correttezza, onestà e amore che Lui, zio Remo, ci ha trasmesso in tanti anni di attività politica e istituzionale».
A CHIETI CAMERA ARDENTE E RITO FUNEBRE - La famiglia dell'on. Remo Gaspari ha accolto la proposta del presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio di allestire la camera ardente nella sala consiliare del palazzo della Provincia a Chieti. La camera ardente resterà aperta per l'intera giornata di domani, mercoledì 20 luglio, fino al mattino del 21 quando alle ore 11.00 presso la cattedrale di San Giustino, verrà celebrato il rito funebre da mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto.
TENAGLIA (PD): ENORME PERDITA PER ABRUZZO E ITALIA - «La scomparsa dell'on. Gaspari costituisce un'enorme perdita per l'Abruzzo e per l'Italia. Gaspari è stato il protagonista principale dell'uscita dell'Abruzzo dalla povertà e dall'arretratezza e ha contribuito allo sviluppo economico, sociale e industriale dell'intero territorio. Grazie a lui, ancora oggi, l'Abruzzo è capofila delle Regioni meridionali. La stagione politica che ha visto Gaspari come protagonista è stata la stagione del buongoverno, dell'onestà e della capacità di utilizzare proficuamente le grandi risorse economiche che in quell'epoca erano a disposizione della politica. Esprimo il mio grande cordoglio alla famiglia nel ricordo di un esempio importante e decisivo per tutti coloro che svolgono funzioni al servizio della collettività».
PD PESCARA: HA SEGNATO LA STORIA DELL'ABRUZZO - «L'Unione comunale di Pescara ricorda con stima la figura dell'onorevole Remo Gaspari, che, con il suo impegno politico, sobrio e misurato, ha segnato profondamente la storia dell'intero Abruzzo. La nostra comunità gli deve molto e ricorderà sempre con infinito affetto questo uomo onesto e corretto. Ci auguriamo che la sua vita sia da esempio alle future generazioni di politici».
BONANNI (CISL): GRAVE PERDITA CHE ADDOLORA TANTISSIMO - «La scomparsa di Remo Gaspari è un fatto che ci addolora tantissimo. È una grave perdita per gli abruzzesi e per quanti ne hanno potuto apprezzare le doti politiche e umane. Lo avevo visto appena una settimana fa in Abruzzo in occasione del suo novantesimo compleanno e mi era sembrato lucidissimo, in ottime condizioni di salute. Gaspari è stato sempre per me un punto di riferimento per il suo equilibrio, la sua saggezza e per il suo rinnovato impegno per le infrastrutture e lo sviluppo produttivo dell'Abruzzo e del mezzogiorno. Era un vero galantuomo, sempre vicino alla gente, alle associazioni, alle persone più bisognose. Lascia sicuramente un grande vuoto nella politica italiana. Ci mancherà moltissimo. Alla famiglia di Gaspari voglio esprimere il mio cordoglio personale e quello di tutta la Cisl».
QUAGLIARIELLO: SCOMPARE UOMO DI GRANDE APERTURA - «Scompare con Remo Gaspari un protagonista della vita istituzionale del nostro Paese, espressione di una politica di altri tempi ma uomo dalla grande apertura e in grado di vedere più lontano degli altri. Gaspari fece dell'Abruzzo la locomotiva del Sud, e anche nelle diverse vicissitudini che la sua terra ha attraversato negli ultimi anni non ha mai fatto mancare il suo consiglio e la sua benevolente vicinanza. Di un uomo come lui sentiremo tutti la mancanza».
CHIODI: SCOMPARE UOMO DI GRANDE LEVATURA - «Non è mai facile esprimere i pensieri e i sentimenti che ti attraversano quando se ne va un uomo della levatura morale e culturale di Remo Gaspari. Un signore nello stile e nel confronto con gli altri, dotato di grande umanità e disponibilità all'ascolto, un pragmatico del fare che è riuscito a lasciare un'impronta indelebile. Il suo esempio, ne sono certo, non sarà mai dimenticato. L'Abruzzo intero in questi anni ha nutrito grande ammirazione nei suoi confronti. Un uomo di assoluto rilievo nella storia della politica italiana che tanto ha saputo dare alla sua regione dal punto di vista umano e politico con la sua encomiabile attività. Un contributo forte per la crescita sociale, culturale ed economica dell'Abruzzo in tempi sia pure diversi dai nostri in un Abruzzo del passato caratterizzato da una trasformazione da agricola a territorio industriale e del terziario. I suoi moniti, comunque, rappresentino un esempio per tutti. Il nostro impegno oggi deve essere quello di riportare questa regione, a cui Gaspari era indissolubilmente legato, al massimo sviluppo, come egli stesso avrebbe voluto. Alla famiglia vanno le mie più sentite condoglianze e quelle dell'intera comunità abruzzese che mi onoro di rappresentare».
MASCI: LASCIA UN GRANDE VUOTO - «L'Abruzzo e l'intero Paese hanno perso un uomo dal segno istituzionale alto, profondo conoscitore del proprio territorio del cui sviluppo si è rivelato il primo ed indiscusso artefice. Politico illuminato come pochi, e soprattutto uomo di grande umanità e disponibilità, lascia in tutti noi un grande vuoto». 
PELINO (PDL): L'ABRUZZO PERDE FIGURA STORICA - «Con la scomparsa di Remo Gaspari l'Abruzzo perde una figura storica, un uomo delle istituzioni che ha sempre lavorato per la sua terra d'origine e per la quale ha speso la sua intera esistenza. Da abruzzese sincera gli dico grazie per quello che ha fatto e per tutto quello che ci ha lasciato, rivolgendo in questo momento alla sua famiglia i sensi della mia più viva commozione».
ANGELO TAFFO (CONFARTIGIANATO ABRUZZO): ADDIO ALL'ULTIMO GRANDE UOMO DELLA POLITICA ABRUZZESE - «A nome di tutto il direttivo di Confartigianato Abruzzo e mio personale, porgo le più sentite condoglianze alla famiglia di Remo Gaspari, l’ultimo grande uomo della politica abruzzese. In questa tristissima circostanza voglia l’intera classe politica abruzzese ispirarsi al grande senso di responsabilità ed alla profonda etica che ha contraddistinto l’attività politica di un uomo che, con il suo incessante impegno, ha contribuito a rendere grande l’Abruzzo e gli abruzzesi tutti».
NOI SUD: SE NE VA POLITICO INTEGERRIMO - «Se ne va un grande e integerrimo uomo politico, certamente uno dei principali protagonisti della vita politica italiana. Remo Gaspari ha rappresentato la migliore espressione di quella classe dirigente democristiana che ha sapientemente e pazientemente costruito le condizioni per la crescita economica, sociale e culturale del nostro Paese. Uomo unanimemente amato e stimato, lascia un segno indelebile e una testimonianza luminosa. Ai familiari di Gaspari, esprimiamo il cordoglio dei militanti e dei parlamentari di Noi Sud».
CAMERA: IN AULA MINUTO SILENZIO E APPLAUSO - L'Aula della Camera ha tributato un minuto di silenzio ed un applauso unanime in onore di Remo Gaspari, l'ex ministro democristiano scomparso oggi. Il ricordo di Gaspari è stato sollecitato dal leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. "In un momento in cui la classe politica viene definita 'casta', è importante ricordare in Gaspari un esempio di onestà, lealtà e pulizia per tutti noi».
MOFFA: HA SERVITO PAESE CON PASSIONE E ONESTA' - «A nome mio personale e di tutti i deputati di 'Popolo e Territorio' esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di Remo Gaspari, storico esponente della Dc che ha servito per molti anni lo Stato e il paese con onestà e passione. Il suo forte legame con l'Abruzzo e con tutto il Mezzogiorno. Ai suoi familiari va un pensiero affettuoso di vicinanza insieme alle nostre più sentite condoglianze».
PACE: HA PENSATO ALLA REGIONE CHE RAPPRESENTAVA - Rendo il mio omaggio a Remo Gaspari, scomparso a novanta anni, la metà dei quali vissuti in Parlamento a rappresentare l'Abruzzo e nel Governo della Nazione. Gaspari, lungo questo suo impegno, umano e politico, ha pensato alla Regione che rappresentava, al suo riscatto: voleva fortemente che crescesse, conoscendone le risorse. Certamente, non ha mai pensato al suo personale interesse. La sua è una storia degna di essere riletta».
SANTILLI (PROVINCIA L'AQUILA): PIANGIAMO UN UOMO CHE HA FATTO LA STORIA DELLA DC - «Ho appreso durante il Consiglio Provinciale di oggi, la notizia della scomparsa dell'On. Remo Gaspari ed ho ritenuto opportuno far sentire la vicinanza dell'intero Consiglio, interrompendo la seduta con un minuto di raccoglimento. Oggi piangiamo la scomparsa di un uomo forte, che ha fatto la storia del partito della Dc e che aveva a cuore la nostra terra Abruzzese. Della sua lunga carriera politica non dimenticherò mai la tenacia che caratterizzava il suo lavoro. Con la sua esperienza, ci lascia insegnamenti che ispireranno la nostra attività politica».
SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA' ABRUZZO: HA RAPPRESENTATO L'ABRUZZO NEL GOVERNO ITALIANO - «Sel Abruzzo partecipa al dolore della comunità abruzzese per la scomparsa dell'onorevole Remo Gaspari. Dagli anni 50 sino al 1994 è stato ininterrottamente deputato, ministro e dirigente della Democrazia Cristiana. In tutta la cosiddetta "prima" Repubblica, raccogliendo la eredità politica di Spataro, ha rappresentato l'Abruzzo nel Governo italiano, contribuendo potentemente allo sviluppo industriale ed economico della nostra Regione. La sinistra abruzzese non si è riconosciuta nel suo modo di governare che ai vari pregi accompagnava una gestione spesso clientelare e personalistica dell'enorme potere concentrato sulla sua funzione politica. Ma comune è stato il riconoscersi nei valori di fondo della Repubblica e della Costituzione. I grandi partiti popolari della prima Repubblica, dalla Dc al Pci, al Psi erano partiti profondamente radicati nella realtà sociale e culturale abruzzese e italiana. Per mezzo secolo le loro finalità non si sono confuse, come accade adesso, con gli interessi affaristici e personali di una classe dirigente disperata e senza radici nella storia del nostro Paese. Remo Gaspari ha identificato la sua vita con la Dc Abruzzese. Per questo Remo Gaspari è stato un nobile avversario , e mai un nemico da demolire. Anche nei momenti di più acuto scontro politico non si è mai messa in discussione la sua onestà personale. La sua vita è stata sobria e laboriosa, e anche in questo lascia un messaggio di grande valore alle nuove generazioni che vogliono impegnarsi in politica. In una stagione politica come quella che viviamo, confusa e urlata, segnata dalle leggi ad personam e dal bunga bunga, viene da ricordare con nostalgia e stupore i tempi della passione politica e dello scontro sociale in cui la DC e la Sinistra si battevano per programmi e idee anche radicalmente diverse, ma sempre nel quadro di un forte e convinto spirito repubblicano. Il giudizio su quei decenni di vita politica deve essere equilibrato e sereno perché grazie a quei partiti di governo e di opposizione l'Abruzzo è uscito dal mezzogiorno avanzando sul piano economico e occupazionale e superando la tragica realtà di fineottocento-meta del novecento che vide oltre un milione di abruzzesi prendere treni e piroscafi ed emigrare in Europa e in tutti i Continenti. Sel Abruzzo partecipa al dolore dei familiari di Gaspari e della comunità abruzzese».
DE CECCO SOSPENDE ATTIVITA' PER UN'ORA - Chiusura per un'ora, domani, di tutte le attività delle sedi e degli stabilimenti De Cecco, dove da oggi ci sono bandiere a mezz'asta in segno di cordoglio per la scomparsa di Remo Gaspari e una messa a Fara San Martino (Chieti), sede del pastificio. In una nota, il presidente del gruppo, Filippo Antonio De Cecco, afferma che «Gaspari ha intuito e interpretato, con grande capacità e intelligenza, quella voglia di una Regione che, nel dopoguerra, voleva disperatamente lasciarsi alle spalle la povertà e l'isolamento geografico e culturale. Il passaggio da "Regione di pastori ed emigrati" a Regione dello sviluppo industriale, prima, e del terziario, dopo lo si deve anche al suo straordinario impegno, fatto di acume e intelligenza politica. Gli industriali abruzzesi e dell'intero Meridione perdono un grande amministratore, che aveva capito da subito, quando le macerie della guerra erano ancora fumanti, che la via per il riscatto sociale ed economico non poteva che passare attraverso lo sviluppo».
FRANCO MARINI: SCOMPARE UN FIGLIO SINCERO DELL'ABRUZZO - «La morte di Remo Gaspari mi ha particolarmente addolorato. Con lui scompare un sincero figlio dell'Abruzzo, un uomo politico che non ha mai trascurato l'attenzione ed il rapporto con la sua terra. È giusto che si ricordi, non solo in questa triste occasione, il suo contributo determinante allo sviluppo ed alla crescita economica della nostra regione. Come pure la passione genuina per la politica che lo ha accompagnato per tutta la vita. Ai familiari di Gaspari desidero far arrivare le mie più sincere condoglianze».
PAOLUCCI (PD): PROTAGONISTA DELLA CRESCITA DELL'ABRUZZO - «Remo Gaspari è stato uno degli indiscussi protagonisti della crescita economica e sociale dell'Abruzzo, figlio di una terra povera e capace di vivere una lunga stagione politica all'insegna della sobrietà, senza strascichi giudiziari, senza lussi né sfarzi. Quella stagione politica tuttavia resta con forti luci ed ombre e susciterà ancora vivo dibattito».
PIERLUIGI MANTINI: INTERPRETE AUTOREVOLE DELLA POLITICA DEMOCRISTIANA - «Da ragazzo contestavo Remo Gaspari ed un sistema clientelare che mi appariva iniquo. Nel corso degli anni non ho cambiato idea su certi effetti perversi ma ho compreso meglio il valore degli uomini e il senso profondo della politica popolare nella storia nazionale. Remo Gaspari è stato un protagonista della storia d’Italia negli anni della crescita e della speranza, un interprete autorevole ed esemplare della politica democristiana, del legame concreto tra popolo e istituzioni. Avvocato, con una vasta cultura umanista, arricchita da un’acuta intelligenza e da una profonda saggezza popolare, è stato a lungo parlamentare e ministro con una dignità e una sobrietà oggi rare e con notevoli capacità politiche e di governo. L’autostrada Roma-L’Aquila, le mille opere e i mille aneddoti su “zio Remo”, sono parte imprescindibile della storia dell’Abruzzo. Un anno fa ho fatto con lui un convegno sui temi del terremoto, era ancora il più lucido».
SCHIFANI: UN ABRUZZESE INNAMORATO DELLA PROPRIA TERRA - Con profonda tristezza ho appreso la notizia della scomparsa di Remo Gaspari, esponente di primissimo rilievo della Democrazia Cristiana per oltre trent'anni. Deputato e Ministro della Repubblica seppe coniugare la necessita' dello Stato con le richieste della base rapportandosi con umilta', vicinanza e saggezza agli uomini e alle donne della sua terra e dell'intero Paese". Cosi' il Presidente del Senato, Renato Schifani, nel telegramma inviato alla famiglia di Remo Gaspari. "Ci lascia il ricordo di un abruzzese innamorato della propria terra alla quale dedico' una vita di passione politica e impegno civile. Alla famiglia - conclude il Presidente del Senato - giunga il mio pensiero di vicinanza unitamente a quello di tutti i colleghi senatori".
DANIELE TOTO: TRISTISSIMA PERDITA PER GLI ABRUZZESI - Scompare con Remo Gaspari una figura fondamentale per l'Abruzzo. Nel passato, ne e' stato per decenni, da parlamentare e Ministro della Repubblica, il padre operoso, iperattivo, lungimirante; il tutore indefesso, ostinato, caparbio e prezioso del suo migliore destino, quello di uno sviluppo economico e sociale epocale per la nostra terra. Nel tempo piu' recente, ha interpretato, da par suo, il ruolo di padre nobile e, molto spesso, di coscienza critica per la classe dirigenziale locale, senza eccezioni, che, al di la' delle appartenenze e delle sensibilita' ideologiche, in lui altro non poteva vedere che un esempio da emulare, un titano della politica e del governo della cosa pubblica cui confrontarsi. Al cordoglio che, vivissimo, tutto l'Abruzzo manifesta per questa tristissima perdita, anzitutto per la sua Famiglia ma anche per tutti gli abruzzesi, si mescola il sentimento dello sconforto la sua irreparabilita' e, insieme, la volonta' forte di raccogliere, come possiamo, come desideriamo, comunque al meglio di noi stessi, di un testimone di eccezionale e irripetibile valore.
SOCIALISTI D'ABRUZZO: UOMO E POLITICO DI PRINCIPI E VALORI POSITIVI - La segreteria Regionale del Partito Socialista Abruzzo, esprime a norme di tutti i socialisti della regione, il cordoglio per la scomparsa dell'onorevole Remo Gaspari. Politico amico dell'Abruzzo e degli Abruzzesi. I socialisti lo ricordano come un uomo dal grande impegno e grande lealta' nei confronti dello Stato, del suo Partito ed anche nei confronti dei quelli avversari. Remo Gaspari, Politico dell'intero intero periodo della Prima Repubblica e' indissolubilmente legato lo sviluppo della nostra regione ed alla sua crescita economica. Pur rappresentando valori diversi dalla cultura socialista, ha sempre coniugato le esigenze dei cittadini con le iniziative politiche e di governo finalizzate alla crescita della collettivita' italiana ed in particolare quella abruzzese. Con l'onorevole Gaspari, scompare un alfiere della politica del fare e che sino all' ultimo dei suoi giorni ha voluto offrire il suo contributo di idee, indicando alle nuove generazioni politiche la via da seguire. I socialisti d'Abruzzo lo ricorderanno come Uomo e Politico di valori e principi positivi, caratteristici delle persone che hanno fatto grande il nostro Paese, attraverso un costante impegno durato oltre mezzo secolo, dal primo dopoguerra all'inizio degli anni novanta del secolo appena passato.
CLAUDIO BURRINI (LEGA NORD ABRUZZO) - Io non ho mai conosciuto Remo Gaspari, neanche ci tenevo, perche' non apprezzavo il modo di fare politica adottata dai suoi sottoposti, politica fatta di raccomandazioni e scambi di favori alle spalle dello Stato Pantalone.
 Per cui nel 1990 sono entrato in Lega, e una notte in una pizzeria di Milano, vicino a via Bellerio,  Bossi quando ha saputo che ero abruzzese ha detto che la nostra regione aveva un grande uomo politico: Remo Gaspari.
 Io ero molto contrariato e la discussione e' continuata fino alle quattro di mattina, era normale quando si incontrava Bossi tirare le ore piccole, come era normale telefonarsi a qualsiasi ora, la tesi del nostro capo era che Gaspari fosse l'unico politico che aveva preso a cuore le sorti del suo popolo.
 Questo apprezzamento, condito dalla notevole stima che traspariva dalle sue parole, mi ha spiazzato e mi ha fatto riflettere.
Noi della prima ora eravamo spinti da ideali rivoluzionari per la trasformazione dello Stato assistenzialista in uno Stato moderno e Federale, liberale e liberista, per cui non capivo cosa volesse dire.
 L'ho capito qualche anno dopo, quando Bossi diceva che l'uomo non e' una bistecca e l'economia non e' tutto, che bisognava ritrovare le proprie radici perche' le radici profonde non gelano mai, e Gaspari ha impersonato l'Abruzzo dandogli un' identita' e una dignita' come non mai.
 Certo le critiche politiche rimangono, ma questo lato patriottico mi ha ben sorpreso, come mi ha sorpreso, in questo momento, il coro trasversale da destra a sinistra che lo elogiano. E non sono elogi di circostanza, l'Abruzzo ama Remo Gaspari come Gaspari ha amato l'Abruzzo. Noi federalisti lo ricordiamo come un grande patriota, che ha usato la politica per il bene della sua gente e non per fini personali. Addio zio Remo.
UDC L'AQUILA, PROFONDO CORDOGLIO  - Il Coordinamento Provinciale Udc dell’Aquila «esprime profondo cordoglio alla famiglia dell’On. Remo Gaspari: L’uomo abruzzese che, da politico, si è distinto lasciando segni tangibili del suo operato». «E’ passato solo qualche mese da quando l’Onorevole, ospite di un convegno della Scuola di formazione politica dell’UDC, ha avuto occasione di mostrare ancora, ad una platea ammaliata dal suo carisma, tutta la lucidità e la sapienza politico-istituzionale che lo contraddistingueva - sottolinea l'Udc -  Ci piace pensare che gli onori che gli sono stati tributati in occasione del suo novantesimo compleanno, compiuto pochi giorni fa, possano essere stati, almeno in parte, un segno del riconoscimento che la nostra Regione ha, e deve avere, verso colui che ne ha portato tanto alto il nome».

domenica 3 luglio 2011

CENTRO DESTRA IN CRISI

Una città a guida centrodestra … sempre in crisi
Ortona a Mare, 3 Luglio 2011 In diciassette anni di governo locale  a guida  centrodestra, la città ha assistito inerme a ben diciotto crisi  con altrettanto ricomposizioni della Giunta Municipale. L’ultima, apparentemente senza motivazioni di grande rilevanza, è nata a causa di una deliberazione con la quale il Sindaco e parte della Giunta voleva prelevare una consistente somma dal fondo di riserva del bilancio per finanziare le manifestazioni estive. La proposta di deliberazione non è andata a genio a tre dei sette assessori che con la somma in palio avrebbero voluto finanziare qualche iniziativa più utile per la città al posto delle feste.
Su questa contrapposizione nasce la reazione del Sindaco che, nella mattinata di ieri,  ha azzerato la Giunta per fare chiarezza e per ricomporre una maggioranza sfilacciata a causa, purtroppo, di poco nobili motivazioni. Infatti in questi giorni sono iniziate le grandi manovre in seno al centrodestra per la corsa alla candidatura a sindaco nel 2012. Sarebbero almeno tre gli aspiranti: Remo Di Martino, Tommaso Cieri e Giulio Napoleone. Candidati che si contrapporrebbero da molti anni (pur essendo  tutti della stessa parte politica) con il risultato di realizzare la paralisi delle attività amministrative, con il piano spiaggia che non vede la luce, il piano regolatore in itinere dal 1994, la città che regredisce e la disoccupazione che cresce a dismisura. “È ora di cambiare. – commenta il Sen. Tommaso Coletti, presidente provinciale del Partito Democratico – La città di Ortona ha bisogno di una nuova amministrazione motivata ed in grado di recuperare il tempo perduto. Un nuovo piano regolatore che armonizzi le scelte del passato con le esigenze di una comunità moderna, con grandissime potenzialità di crescita e di sviluppo, è uno degli obiettivi di fondo della prossima amministrazione comunale. Gli uomini e le donne da impegnare nelle istituzioni locali – aggiunge  Coletti – devono avere forte il senso delle istituzioni e dell’impegno civico in favore della comunità locale, oltre ad una grande passione per il proprio territorio.  Il centrodestra in questo lungo periodo in cui ha guidato Ortona, non ha saputo costruire una strategia di sviluppo per la città. Ha amministrato alla giornata, creando molti problemi che dovranno affrontare e risolvere i futuri amministratori, come il parcheggio Ciavocco e la Postilli – Riccio. Lasciando insoluti  grandi problemi come il PRG ed Piano Demaniale Marittimo. Il Pd farà la sua parte, ma è necessario – conclude Coletti – che la città prenda coscienza del fallimento della coalizione politica di centrodestra. Di fatto ha azzerato la crescita della città degli anni ottanta ed inizio anni novanta, quanto Ortona fu affidata a mani ben più esperte: quelle targate centrosinistra”.
  fonte notizia: abruzzo popolare.
http://www.abruzzopopolare.it/index.php?option=com_content&view=article&id=509:una-citta-a-guida-centrodestra--sempre-in-crisi&catid=58:piccoli-comuni&Itemid=93

venerdì 1 luglio 2011

DIMISSIONI DEL CAPOGRUPPO UDC

La Maggioranza è al Collasso. Questa mattina, Domenico De Iure, in quota UDC, si è dimesso da Capogruppo consiliare. Secondo indiscrezioni, oggi, alle ore 17, il sindaco Nicola Fratino ha azzerato la Giunta perchè 3 assessori: Giuseppe Granata, Mario Paolucci e Valter Polidoro si sono rifiutati di votare la delibera con la quale prendere 45mila euro dal fondo di riserva per finanziare le festività Estive Ortonesi a Terravecchia. Domani, Fratino rinominerà la nuova Giunta con 4 assessori: Leo Castiglione, Rocco Ranalli, Lucio Cieri e Carlo Boromeo perchè lo Statuto lo prevede.