lunedì 12 dicembre 2011

Lettera del consigliere comunale DE IURE DOMENICO per i fedeli di Villa Torre

LETTERA DEL CONSIGLIERE COMUNALE DE IURE DOMENICO.

CARISSIMI E GENTILISSIMI CONCITTADINI.
Con molta soddisfazione ,voglio informarvi che con una mia iniziativa proposta all'amministrazione comunale siamo riusciti ad finanziare:
mille euro al comitato feste S.Lorenzo con delibera di giunta n.87 del 7 luglio 2011
duemilacinquecento euro per la parrocchia di S.Leonardo di cui 1.250,00€ per la chiesa Madonna della Libera per la manutenzione straordinaria delle chiese , con delibera di giunta n. 112 del 3 ottobre 2011
Certo di aver fatto cosa gradita sicuramente nell'interessa della collettività di VILLA TORRE colgo l'occasione per un saluto sincero ed affettuoso a tutti i miei concittadini.
IL CONSIGLIERE COMUNALE: DE IURE DOMENICO.

martedì 6 dicembre 2011

UDC ONTRO IL PDL A ORTONA......MHA!!!!!

ORTONA. L'Udc riorganizza il partito e si prepara alle prossime amministrative che si terranno nella primavera del 2012 correndo da solo. A tal proposito, alla presenza del commissario regionale Armando Dionisi, del coordinatore provinciale Angelo Cellini, del presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio e del capogruppo Udc al consiglio regionale Antonio Menna, si è riunito recentemente il Coordinamento comunale del partito.  «Nel corso dell'incontro», riferisce Cellini, «si è anche avuta occasione di rilevare che l'Udc di Ortona sta vivendo una fase di rinnovamento e sviluppo e che, pertanto, si propone di diventare soggetto politico di riferimento per quanti si riconoscono in quell?area moderata e?centrista? della quale da sempre il nostro partito ha rappresentato una parte importante». Per quanto attiene l'organizzazione del partito locale sono stati confermati, sino alla prossima celebrazione del congresso comunale già in agenda, sia il coordinamento comunale, «struttura aperta ad ognuno che voglia contribuire al progetto dell?Udc», sia la portavoce Maria D'Alessandro Tortella. È intervenuto alcuni giorni fa anche il capogruppo consiliare dell'Udc, Paolo Cieri. «In perfetta sintonia con le linee nazionali»,ha spiegato il capogruppo Cieri, «stiamo creando anche a Ortona il terzo polo, ossia un'aggregazione di moderati che non riconosce più l'attuale bipolarismo e che porrà fine ai tatticismi politici che causano l'allontanamento dei cittadini dalla vita politica. Il nostro obiettivo è quello di far divenire Ortona una città migliore». Obiettivo che sarà raggiunto con un programma complesso che va dagli incentivi alle famiglie giovani alle agevolazione alle piccole e medie imprese.

RIFLESSIONE: PAOLO CIERI....COLUI CHE TRADì IL CENTRO DEMOCRATICO DIVENTATO CONSIGLIERE ANCHE GRAZIE AL CENTRO DEMOCRATICO E AL DOTTOR.GRANATA ORA PARLA DI UN TERZO POLO?? PARLA DI AVVICINARE I GIOVANI ALLA POLITICA?? MA FINO A OGGI DOV'ERI FINITO??? NO GRAZIE QUESTA CANZONE E' GIÀ VECCHIA.....IL POPOLO ORTONESE MI AUGURO CHE VI MANDI TUTTI A CASA... ASSIEME AL PDL E SI CERCA DI CAMBIARE STORIA....AVETE ROVINATO ORTONA ASSIEME AL PDL...

Ortona, Umberto Di Deo nuovo assessore. ALTRA PRESA PER C...

Ortona, Umberto Di Deo nuovo assessore della giunta Fratino
ORTONA. E’ Umberto Di Deo, la new entry della giunta Fratino di Ortona.

Sarà lui ad occupare (con delega ad ambiente e sanità) la poltrona dell'ex assessore alla sanità e alla urbanistica Giuseppe Granata, dopo che il sindaco mesi fa ha rimescolato la giunta, nominandone una nuova con gli stessi assessori. 61  anni ed un trascorso come direttore sanitario aziendale della Asl Lanciano-Vasto ( dal 1996 al 2000), Di Deo è il tassello mancante, il settimo assessore della maggioranza a guida centro destra. Tra gli incarichi ricoperti anche quello di consigliere comunale indipendente dal 1990 al 1993 per il centrosinistra. Ma non tutti salutano con entusiasmo la sua nomina. Dalle fila del Pd  questa mossa è  definita «un’operazione di facciata a guida centro destra».
E’ Tommaso Coletti, presidente provinciale Pd Chieti, ad esprimere maggiori perplessità.
«E’ una operazione ai più incomprensibile in quanto Umberto Di Deo già consigliere comunale del Psi dal 1990 al 1993, fino allo scorso mese di novembre è stato impegnato in prima fila a sostegno di uno dei quattro candidati alle primarie del centrosinistra proprio con l’intento di combattere i poco ortodossi, a suo dire, metodi politici del centrodestra e per dare alla città una nuova classe politica capace di interpretare le esigenze dell’intera collettività. Nel momento in cui il nostro ospedale viene gravemente mortificato dall’atto aziendale in fase di approvazione da parte del direttore generale della Asl di Chieti – Lanciano – Vasto, si sono aggravate le problematiche ambientali nella nostra città a causa della spregiudicatezza degli amministratori del centrodestra e gli ortonesi stanno chiedendo il conto ad una classe politica che ha consentito tutto questo, depauperando la città di tutto quello che è stato costruito in anni di impegno e sacrificio, Umberto Di Deo, fulminato sulla via di Damasco, va a condividere un disastro amministrativo che gli ortonesi vogliono a tutti i costi dimenticare».
Ma lui, il diretto interessato promette grande impegno sia sul fronte della sanità che su quello ambientale.
«Rivolgerò particolare attenzione», ha dichiarato,«al nostro ospedale civile, trascurando le logiche di campanile, ma difendendo i reparti storici che maggiormente hanno fatto il bene della comunità. Insomma, è necessario ripartire da quattro fasi fondamentali: prevenzione, diagnostica, cura e riabilitazione».
05/12/2011 10:20
 fonte: primadanoi.it

ma questo Di Deo chi è??

Umberto Di Deo già consigliere comunale del Psi dal 1990 al 1993, fino allo scorso mese di novembre è stato impegnato in prima fila a sostegno di uno dei quattro candidati alle primarie del centrosinistra proprio con l’intento di combattere i poco ortodossi, a suo dire, metodi politici del centrodestra e per dare alla città una nuova classe politica capace di interpretare le esigenze dell’intera collettività. Nel momento in cui il nostro ospedale viene gravemente mortificato dall’atto aziendale in fase di approvazione da parte del direttore generale della Asl di Chieti – Lanciano – Vasto, si sono aggravate le problematiche ambientali nella nostra città a causa della spregiudicatezza degli amministratori del centrodestra e gli ortonesi stanno chiedendo il conto ad una classe politica che ha consentito tutto questo, depauperando la città di tutto quello che è stato costruito in anni di impegno e sacrificio, Umberto Di Deo, fulminato sulla via di Damasco, va a condividere un disastro amministrativo che gli ortonesi vogliono a tutti i costi dimenticare».

Ma lui, il diretto interessato promette grande impegno sia sul fronte della sanità che su quello ambientale.
«Rivolgerò particolare attenzione», ha dichiarato,«al nostro ospedale civile, trascurando le logiche di campanile, ma difendendo i reparti storici che maggiormente hanno fatto il bene della comunità. Insomma, è necessario ripartire da quattro fasi fondamentali: prevenzione, diagnostica, cura e riabilitazione».
fonte: FUTURO E LIBERTÀ 

sabato 12 novembre 2011

12/11/2011 ADDIO SILVIO

domenica 16 ottobre 2011

CIAO ROSA

OGGI ...RICORDO UNA DONNA SPECIALE....UNA DONNA PIENA DI VITA E DI AMORE ...


MARIA ROSA NATALE....
 
 

sabato 8 ottobre 2011

discariche abusive a villa torre e ortona...

venerdì 7 ottobre 2011

dimissione del sindaco

 
Centrale turbogas, il sindaco Fratino non firma il parere e si dimette
Il sindaco Nicola Fratino
Ortona. Il sindaco di Ortona Nicola Fratino non firma il parere sulla centrale Turbogas in contrada Sant'Elena e si dimette. La decisione è arrivata dopo il Consiglio comunale di ieri incentrato sull'argomento, assemblea che si è chiusa polemicamente a causa della contrapposizione politica sull'avvio della centrale, già realizzata sul territorio comunale. Durante la seduta si sarebbe dovuto discutere del parere comunale circa la centrale, atto dovuto che il sindaco aveva annunciato, ma che di fatto non ha emesso rassegnando le sue dimissioni.
I lavori del Consiglio si erano risolti con l'abbandono delgli scranni da parte dell'opposizione, ma a fine serata Fratino si era dichiarato disponibile firmare il parere da inviare alla Regione per completare l'iter in corso, come ha dichiarato a caldo, dopo la seduta, girando l'ultima parola sulla questione alla Regione, invece poi è sopraggiunta la decisione di dimettersi.
Ortona entra quindi in campagna elettorale anzitempo, se la questione non rientrerà nei prossimi 20 giorni. Il voto era previsto per la prossima primavera, la crisi scoppiata dopo il Consiglio di ieri anticipa tempi e scenari politici e riapre il confronto su opportunità e sviluppo della città e del suo territorio.
Intanto Paolo Cieri, titolare della Cieri Vini di Ortona e fratello del vice sindaco Lucio Cieri, è da ieri sera in sciopero della fame «perché il sindaco di Ortona, Nicola Fratino, deve tutelare la salute dei cittadini come la legge gli impone e emettere il parere sanitario sulla Turbogas. Andrò avanti ad oltranza - spiega l'imprenditore - fino a quando il sindaco non farà la persona seria e si deciderà ad affidare a un istituto gli studi necessari su aria, rumore e quant'altro per capire quali sono le ricadute, non solo economiche, sulle aziende limitrofe alla Turbogas che lavorano con gli alimenti».
Ieri il consiglio comunale e le dichiarazioni del sindaco sul parere.
"Il parere del Comune sarà in linea con gli altri pareri già avuti dall'amministrazione: ho ribadito in Consiglio comunale che il parere è un atto tecnico ed è uno degli atti tecnici necessari. Un parere sanitario del sindaco che va sulla scorta di quello dei tenici Asl e Arta, ne abbiamo chiesto anche uno tecnico in più che si è aggiunto alle analisi del Mario Negri Sud, sempre sollecitate dall'amministrazione. Noi non possiamo fare altro che recepire tutti i pareri e dare il nostro sì a condizione che si  risponda alle prescrizioni. Sarà la Regione a decidere. Per il Comune, per questo aspetto, l'analisi è di fatto conclusa". Commenta così il sindaco di Ortona Nicola Fratino la seduta del Consiglio comunale convocata sul parere dell'amministrazione circa l'avvio della centrale Turbogas in contrada Sant'Elena. "Iter concluso, tutto passa nelle mani della Regione", Fratino chiude in modo tecnico la questione diventata in aula motivo di contrapposizione politica.
Una seduta movimentata, finita con il polemico abbandono dell'aula da parte della minoranza a fronte della diserzione anche dei consiglieri di maggioranza. «Ancora una volta la minoranza ha dato prova di cerchiobottismo - sbotta il capogruppo del Pdl Remo Di Martino a Consiglio comunale vuoto - ma si sono sottratti e se ne sono andati ora il sindaco sa lui quello che deve fare e lo farà. Il Consiglio era stato convocato perché il problema andava affrontato, andavano discusse le problematiche inerenti al tema, argomenti che dopo la discussione avrebbero potuto sfociare in provvedimenti, ma loro se ne sono andati ed è finita così».
Resta mobilitato il Comitato dei cittadini, anche se uno spiraglio alla centrale la gente lo apre: «Il comitato vorrebbe che prima che si accendesse la Turbogas ci fossero tutte le garanzie che allo stato dell'arte non ci sono - dicono i cittadini del comitato contro la centrale a fine seduta - perché quando la società le fornirà sarà plausibile l'accensione, fino ad allora vogliamo che resti ferma. Prepareremo altri esposti da portare davanti alla magistratura civile e penale, solo se arrivassero le garanzie il dialogo si potrebbe riaprire».
I lavori in aula.
La seduta era cominciata all'orario previsto la seduta del Consiglio comunale ad Ortona incentrata sul via libera alla centrale turbogas di contrada Sant'Elena, della società Tamarete, ma è durata poco meno di un'ora come detto con l'abbandono di maggioranza e minoranza. Eppure era una seduta attesa per le decisioni del sindaco Nicola Fratino e dell'assemblea consiliare per il parere e un dibattito diventato più politico che di merito tecnico, tanto che, come accaduto al Centro Oli di contrada Lazzaretto, (l'Eni aveva realizzato un pozzo con tutti i permessi dati da Comune, Regione e Ministeri) anche questa volta si sono mobilitati ambientalisti e agricoltori per innescare una pressione politica e mediatica. A presidiare il Consiglio c'erano anche i Carabinieri, fermento ora però che l'opera è stata conclusa.
Quando i lavori sono iniziati, il sindaco Nicola Fratino ha preso la parola ricordando che lui non può sottrarsi dal dare parere positivo alla società Tamarete, sottolineando anche che in caso di dubbi e perplessità: «Ambientalisti e cittadini possono rivolgersi alla magistratura». Una seduta iniziata con tante assenze sugli scranni della maggiornaza, tanto che l'opposizione dopo aver rilevato che tale assenza va letta come «fallimento politico per il centrodestra, perché non riesce a confrontarsi in aula su un progetto così importante per la comunità», non ha escluso la possibilità di disertare i lavori proprio a causa della mancata presenza dei consiglieri di centrodestra.
Fra una schermaglia e l'altra in aula sono arrivati anche i rappresentanti della società che a fronte al blocco subito dall'iter della centrale che ha ricevuto tutte le approvazioni sulla messa in funzione, non ha escluso la richiesta di risarcimenti milionari a causa della paralisi.
Ma chi si aspettava una discussione dell'argomento, ha dovuto assistere solo ad una seduta caratterizzata dalle polemiche e dalle assenze di maggioranza e opposizione, che ne hanno determinato la fine.
**********
Nel caso dell'Eni, la società non solo ha rinunciato al progetto di Centro Oli, ma ha smantellato tutto il suo centro logistico, lasciando una scia di posti persi e di progetti non realizzati, voltando le spalle alla città. Al posto del Centro oli a contrada Lazzaretto sono rimasti terreni incolti e due fiumi: Arielli e Foro; tra i più inquinati d'Abruzzo, dove si contano 100 discariche abusive, tra cui i reflui dei comuni che più gridano contro "l'inquinamento del Centro oli".
Anche allora il Consiglio comunale non riuscì a prendere una decisione netta tanto da proiettare Ortona a capitale delle "città dei no", pagandone però il caro prezzo di rimanere fanalino di coda economico ed occupazionale di tutta la fascia adriatica abruzzese. Nel caso della Tamarete, l'impianto è stato realizzato, e da Regione, Arta fino alla Asl, i permessi sono stati positivi. Dal Comune, invece il parere, tarda ad arrivare, e si tratta di due anni di attesa, tempi che le imprese giudicano "mostruosi". Naturalmente ogni cosa è migliorabile e, quando si parla di ambiente, l'attenzione rimane alta.
Per l'azienda, però, sono state realizzate opere per garantire la maggior sicurezza ambientale, dimostrando di essere pronta anche al dialogo con istituzioni e associazioni. Gli ambientalisti, invece, sono sul piede di guerra, i cartelli recitano "non avvelenate i nostri sogni", ed hanno dato alla stampa un documento del Mario Negri Sud, che alleghiamo, dove nelle conclusioni, il Centro di ricerche di santa Maria Imbaro, prevede delle indicazioni relative a :"campagne periodiche di monitoraggio nei luoghi di massima ricaduta delle emissioni allo scopo di determinarne la presenza e la concentrazione". Questa indicazione è stata distorta e rilanciata sulla stampa come "Centrale pericolosa". In Consiglio comunale, questa sera si prevedono posizioni dei singoli consiglieri e dei partiti variegate tra loro. Ad Ortona, inoltre, sono alle porte le elezioni amministrative e la parte da protagonista la reciteranno le contrade (15 mila cittadini risiedono nelle aree agricole e 10 mila nel tessuto urbano), in tal modo le zone extraurbane avranno un certo peso nel condizionare il voto e la vittoria di uno schieramento sull'altro, così nell'assemblea ortonese su temi ambientali si determinano maggioranze trasversali, dove spesso la sinistra si unisce con la destra, in un balletto che finora ha bloccato la città: crescono i disoccupati, chiudono le imprese, infrastrutture sempre più carenti, e la mancanza da parte dell'amministrazione di imbastire una sola iniziativa in maniera coesa, in difesa dei giovani, dei disoccupati e di quanti sperano nel rilancio della città.

PAOLO CIERI IN SCIOPERO DELLA FAME??? POVERETTO....SOLO ORA HA CAPITO LA CAZZATA DICIAMO FATTA ANCHE DAL FRATELLO LUCIO CIERI...AVETE VOLTO LA CENTRALE TURBOGAS?...AVETE DISPOSTO NEL 2001 L'OK CHE ORTONA DIVENTAVA UNA ZONA DI PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA DI VECCHIO STAMPO?
AVETE NEL 2005 CAMBIATO IL PRG DA ZONA AGRICOLA A ZONA INDUSTRIALE??? BENE ORA PATITE...

IL SINDACO SI E DIMESSO

Ortona, il sindaco Nicola Fratino si è dimesso. Maggioranza in pezzi sulla Turbogas

ORTONA. Si è dimesso questa mattina il sindaco di Ortona Nicola Fratino.





Conferenza stampa prevista alle 12 in Comune. Al momento il sindaco non rilascia dichiarazioni e anche la sua portavoce conferma che commenti e motivazioni verranno spiegate ai giornalisti tra 30 minuti. Nei giorni scorsi il clima era diventato incandescente. In città si sono rianimati i comitati che protestano contro l'attivazione della Turbogas in contrada Tamarete e qualche giorno fa in Consiglio il sindaco aveva mostrato l'atto firmato con cui si conclude l’iter per autorizzare l’attivazione della centrale. Ieri, invece, l'associazione dei consumatori Codici aveva chiesto a Fratino di soprassedere «dall’assunzione di qualsiasi provvedimento» per l'impianto. In caso contrario, ha annunciato Giovanni D'Andrea, responsabile regionale, «l'associazione si riserverà di tutelare le ragioni dei cittadini «in tutte le sedi giudiziarie competenti».
Quello dell'annuncio delle dimissioni non è un evento nuovo nei due mandati del sindaco Fratino. In questi anni la sua maggioranza è sempre stata litigiosa ma ha sempre saputo ricomporre i dissidi accontentando le varie istanze dei partiti che lo appoggiano.
07/10/2011 11.32 FONTE PRIMADANOI.IT

FURBO PERO' PRIMA A FIRMATO PER LA CONCLUSIONE DELLA CENTRALE TURBOGAS E POI SE DIMESSO....

giovedì 6 ottobre 2011

PERICOLO AMBIENTALE....

Emissioni industriali pericolose? Cittadini in rivolta ad Ortona
ORTONA. Un esposto alla Procura della Repubblica di Chieti firmato da 48 cittadini per chiedere di «valutare eventuali responsabilità» per «l'insorgenza di patologie irritative e respiratorie da emissioni industriali».
*CHIETI, POCO INQUINAMENTO MA STRANI PESTICIDI NELL’ARIA. ECCO I DATI ARTA




Il documento è stato inviato anche alla Asl di Chieti e all'Arta («per valutare una revisione o riforma degli atti autorizzativi» e analizzare i livelli emissivi), alla Provincia di Chieti e al sindaco di Ortona Nicola Fratino. Sotto accusa un impianto industriale della zona che a detta dei cittadini avrebbe già provocato disagi nel recente passato. Ora sarà la procura della Repubblia di Chieti a verificare eventuali responsabilità.
I residenti di Contrada Alboreto raccontano che dal 26 al 30 settembre scorso molti di loro hanno accusato, «chi più chi meno, malessere, vertigini, senso di nausea, vomito, bruciore ed irritazione degli occhi con lacrimazione, secchezza delle fauci, tosse, difficoltà respiratorie, laringite con abbassamento della voce. L’insorgenza della sintomatologia», raccontano nell'esposto, «si è accompagnata alla percezione di un forte e molesto odore bituminoso. La constatazione di massive emissioni di vapore e/o fumi spinte dal vento dal vicino insediamento industriale, fino a ridosso delle abitazioni, ha lasciato e lascia supporre che responsabili dei predetti disturbi siano proprio i prodotti e/o le sostanze contenute in quelle emissioni».
Anche in passato i residenti raccontano che si sono sofferti, «oltre al forte e continuo rumore, già fonte di grande disagio» anche «disturbi irritativi».
Questi sarebbero provocati dai macchinari dell’impianto industriale «che lavora i materiali e dalle manovre continue dei mezzi pesanti adibiti al trasporto degli stessi e del prodotto finito. Gli inerti, ammucchiati in cumuli estremamente cospicui a cielo aperto a distanza irrisoria dalle case, producono un grande quantitativo di polveri con conseguenze immaginabili».
Anche il Comitato Osservatorio Ortona interviene sulla vicenda e sottolinea che a breve entrerà in funzione nella stessa zona l’adiacente impianto turbogas della Tamarete Energia srl: «si teme che si creeranno ulteriori gravi disagi e tensione sociale nella popolazione residente, già duramente provata dal notevole peggioramento della qualità dell’aria nell’area immediatamente adiacente alla centrale».
«Si confida», chiude l'esposto dei residenti, «nel tempestivo intervento di codeste autorità competenti, dal momento che il protrarsi delle succitate emissioni rischia di aggravare le patologie emerse». I cittadini parlano inoltre di situazione «invivibile» che «genera grande angoscia ed incertezza per la propria salute e per quella dei familiari».
In città è in atto da mesi una dura battaglia contro alcuni impianti che vengono ritenuti dai cittadini dannosi o pericolosi mentre l’amministrazione cittadina si dice d’accordo alle installazioni.
06/10/2011 13.42
CHIETI, POCO INQUINAMENTO MA STRANI PESTICIDI NELL’ARIA. ECCO I DATI ARTA
CHIETI. «Tutto sommato a Chieti si respira aria buona». A dirlo è il sindaco Umberto Di Primio ma a confermarlo sono i risultati un’indagine scientifica dell’ Arta.
Per  quasi un mese (da18  luglio al 16 agosto) ha  monitorato la qualità dell’aria in  zona di Madonna delle Piane e di via Travaglini a Chieti bassa. Ma c’è chi come il Wwf frena gli entusiasmi parlando della presenza di strani pesticidi. Il laboratorio mobile dell’Arta, ha effettuato rilevamenti per verificare la quantità di monossido di carbonio, biossido di azoto, ozono, polveri sottili, idrocarburi policiclici aromatici, toluene e oxilene presenti nell’aria.
Risultati?Abbastanza soddisfacenti  e nei limiti della legalità se si considera che il valore medio del monossido di carbonio, nella zona rilevata è di 0,8 microgrammi per m3 rispetto al limite prescritto per legge di 10 microgrammi per m3. Per quanto riguarda il biossido di azoto, invece, il valore medio riscontrato è di 26 microgrammi per m3 a fronte di un massimo di 200 microgrammi per m3 consentiti, il benzene è presente in di 0,3 microgrammi per m3 rispetto al valore massimo di 5 microgrammi per m3. Non sono stati rilevati, inoltre, superamenti del valore limite giornaliero di 50 microgrammi per m3 per quanto riguarda le particelle di polveri sottili, il cui valore medio è stato di 24 microgrammi per m3.
Qualche preoccupazione in più l’ha creata l’ozono che si è attestato sempre sotto i 180 microgrammi per m3, mentre il 13, 14 e 15 agosto ha superato  il valore obiettivo per la protezione della salute umana fissato in 120 microgrammi per m3.
 «Le concentrazioni degli inquinanti monitorati», spiega l’assessore all’ambiente Emilia De Matteo,«anche se sottoposti a variazioni durante le ore della giornata in funzione della circolazione veicolare e della direzione dei venti, rientrano comunque nei limiti prescritti dalla legge per tutto il periodo dei controlli così come si evince dalla relazione dell’Arta, trasmessa al Comune. Si faranno ulteriori verifiche e monitoraggi sulla qualità dell’aria estesi a tutto il territorio cittadino».
 Anche se ora, la preoccupazione più grande deriva dallo studio commissionato dall’associazione Villablocc e WWf e reso noto pochi giorni fa che riporta invece una serie di indicatori di inquinanti  pesticidi non più in uso, presenti nell’’aria.
«Quello che faremo», dichiara Di Primio, «appena entreremo in possesso ufficiale dei documenti del Wwf è inoltrare una denuncia alla Procura della Repubblica perché verifichi con gli strumenti a disposizione della Polizia giudiziaria la provenienza di questi pesticidi. Se ci fossero delle violazioni le stesse devono essere sottoposte alla Magistratura. Ma», conclude il sindaco mettendo le mani avanti, « quello che sarà possibile faremo; va anche ricordato che la zona di Madonna della Piane rappresenta il più grosso snodo viario della città di Chieti, essendo l’Università e l’Ospedale situati in questa zona, quindi un contesto urbano non di aperta campagna ma fortemente antropizzato per la presenza di abitazioni, ferrovia, asse attrezzato, e industrie quali le trafilerie che fanno attività fortemente impattante sull’ambiente».
«Quel monitoraggio, come abbiamo già avuto modo di sottolineare», commenta Nicoletta Di Francesco responsabile locale del Wwf, «rappresenta un positivo atto di buona volontà, ma è assolutamente insufficiente, perché troppo breve (appena un mese) e perché effettuato nel cuore dell’estate, con molte fabbriche chiuse e con una incidenza del traffico imparagonabile a quella degli altri mesi dell’anno.  Il WWF continuerà dunque a chiedere interventi costanti e non episodici a tutela della salute dei cittadini e con pieno spirito di collaborazione sta inviando in questi giorni agli enti locali, Comune compreso, i risultati dei propri rilievi sulla qualità dell’aria a Chieti Scalo, organizzati in collaborazione con Villablocc e portati avanti per un intero anno dall’Università di Siena».
CODICI: «FERMARSI CON LA TURBOGAS DI ORTONA»
ORTONA. Nei giorni scorsi il sindaco Nicola Fratino ha firmato l'atto con cui si conclude l’iter per autorizzare l’attivazione della centrale turbogas. Ma per qualcuno la vicenda è ancora tutta aperta. L’Associazione Codici invita, infatti, il Comune di Ortona a soprassedere «dell’assunzione di qualsiasi provvedimento» per la centrale della Tamarete Energia Srl.
In caso contrario, annuncia Giovanni D'Andrea, responsabile regionale, l'associazione si riserverà di tutelare le ragioni dei cittadini «in tutte le sedi giudiziarie competenti». Un gruppo di ortonese si è infatti rivolta a Codici in quanto ritengono che possa derivare dall’entrata in funzione della centrale «un grave nocumento» in quanto «quest’ultima appare strutturalmente modificata da centrale a ciclo di funzionamento centralizzato in quello di centrale di “picco”, e, cioè, sostanzialmente, con funzionamento a ciclo aperto». Rischi di cui si parla da mesi ma l'amministrazione comunale ha scelto di andare avanti per la propria strada.
Sempre i residenti contestano le emissioni di tale centrale che «andrebbero ad aggiungersi a quelle derivanti dall’esistenza, nel territorio di Ortona, di una zona industriale i cui negativi influssi sull’ambiente non sono stati monitorati con studi recenti».
Codici ricorda anche che il Consorzio Mario Negri Sud ha dovuto paventare il rischio di insorgenza di patologie nella popolazione ortonese esposta agli inquinanti prodotti dalla centrale turbogas.
«Appare quanto mai opportuno», chiude D'Andrea, «procedere ad uno studio più attento ed approfondito delle tematiche di cui sopra, prima del rilascio di autorizzazione e/o pareri in materia sanitaria». L'invito verrà seguito dal sindaco Fratino?
06/10/2011 17.43 FONTE PRIMADANOI.IT
http://www.primadanoi.it/modules/articolo/article.php?storyid=8996&page=0

NICOLA CUCULO DALLA CASA PER ANZIANI...

Nicola Cucullo, dalla residenza per anziani con furore

L’INTERVISTA. CHIETI. «Nicola Cucullo? E’ nel salone. Lo riconosce subito». Gentile e precisa la reception del Centro residenziale per anziani di Pennapiedimonte.


Per chi lo frequenta da anni, salta subito agli occhi la figura di quel signore alle prese con carte e documenti, impegnato a scrivere l’ennesimo allarme per le «cose che non vanno». E’ sorpreso e contento della visita l’ex sindaco di Chieti da tempo un pò distaccato dalla vita politica ed amministrativa della città di cui è stato sindaco per tre mandati. «Sto lavorando a questa proposta per il porto di Ortona, bisogna attivare la ferrovia che c’è lì, ci sono i vagoni, le locomotive, i caselli, ma sta andando tutto in rovina. Debbo sollevare il problema, sto scrivendo di questo, sai che mi vogliono come sindaco anche lì?»
Ma Chieti, il primo amore, non si scorda mai… ho letto l’appello per l’università, il guerriero di un tempo ogni tanto rispunta…
«E’ una lotta di potere per chi comanda di più, chi è più gallo. Ma con tanti galletti non si fa mai giorno. Il pericolo è questa lotta si trasferisca tra i docenti, tra il personale, insomma dove non c’è buon sangue in questi momenti di crisi esplode tutto. Il mio timore è che l’università, che è sopra la politica, segua il cattivo esempio dei politici. Così sbanda e non fa onore né alla d’Annunzio, che è università di prestigio a livello nazionale, né alla città».
Su questo problema l’amministrazione comunale Di Primio si è mossa…
«Io direi che è un pò ferma, ostaggio della sua maggioranza. Il centrodestra ha imbarcato la Dc e ne paga le conseguenze. Io non mi sono mai alleato con loro, fuori tutti: con me solo i missini doc. Oggi per fare questi errori ci sono gli strateghi Fabrizio Di Stefano e Mauro Febbo, il gatto e la volpe. Ma sono identici, hanno gli stessi difetti e prima o poi litigheranno. Debbono ringraziare che sono spariti i protagonisti grandi della politica…»
Questo è un giudizio negativo sulla gestione del Comune?
«L’amministrazione si regge come gli ubriachi, si sostengono spalla a spalla, ma barcollano. Mi spiace per Di Primio, mio vice sindaco valoroso. Deve avere timore dell’Udc perché lo farà cadere senza pietà».
L’amministrazione Cucullo era molto presente sulla sanità, ora che succede?
«Quando Rosy Bindi era ministro della sanità venne a Chieti ed io, con la fascia tricolore, mi inginocchiai davanti a lei: eccellenza, le dissi, sono un suo avversario, ma debbo curare gli interessi della mia città. Qui ci sono debiti per 80 miliardi di lire, ci aiuti, la prego. Mi aiutò, fece arrivare i soldi, fu trasferito il vecchio ospedale, si andò avanti. Certo, ne ho fatte di “mattità”, è che non sempre me le ricordo tutte. Ricordo quando alzai la gonna per vedere le mutande della Nenna, che vestiva sempre elegante, sempre a posto… ma che fai Nicò, mi disse sorpresa. Gliel’ho ricordato quando l’ho vista poco tempo fa a Francavilla».
«Gesù Cristo, ne hai fatte di stupidaggini», interloquisce un amico con cui Cucullo divide le giornate. E’ un vecchio e noto ceramista di Rapino, non più in attività, che segue e condivide i discorsi dell’ex sindaco, soprattutto quelli sui suoi allievi politici che non lo cercano più. «Pensa a Mauro Febbo, l’ho fatto assessore senza che fosse stato eletto. E’ bastata una mia cartuccia e stava al comando di Chieti con me…»
Parlavamo di sanità…
«La sanità subisce l’ignoranza di chi la dirige e le invasioni di campo dei politici. Ho sempre pensato che l’azione deve seguire la conoscenza. Hai voglia a dire: Savoia, all’assalto. Prima devi sapere se hai le armi e contro chi combatti. In sanità ognuno tira a sé la tovaglia e quindi c’è confusione. Io prenderei degli esperti, non quelli che sanno di sanità per sentito dire, specie con i debiti di oggi. Non puoi far decidere i politicanti».
Un giudizio negativo dunque sulla politica di oggi?
«Non ci sono uomini giusti al posto giusto. C’è scadimento morale e professionale. Troppi imbrogli, ladri e azzeccagarbugli. Io li denunciavo subito, poi magari il Procuratore mandava a me l’avviso di garanzia. Rimpiango di essere stato troppo indulgente».
E sulla politica della regione?
«Manca un politico di peso nazionale. Povero Chiodi, si destreggia, ma è ostaggio, intorno ha troppi parassiti. L’ho ammirato quando si è proposto, ma deve stare più attento, come Di Primio. E’ un momento di crisi generale, anche la Chiesa ne risente e imita le lotte della politica. Ho l’impressione che certi vescovi non faranno il Papa».
Nostalgia di Chieti?
«A Chieti ci torno nella bara. Qualcuno mi viene a trovare e mi racconta. Qualche sera faccio sopralluoghi in città per vedere le cose che non vanno. Ricordi quando portavo il piccone?»
Ma c’è qualcuno che segue le sue orme ed il suo esempio?
«Non ho eredi, debbono ancora nascere. Non ho rubato, non ho un soldo, ho pensato solo al bene della mia città. La tua visita mi ha fatto piacere».
“Ciribinibin che bel faccin, che bel dentin”: la chiacchierata si interrompe all’improvviso. Cucullo invita l’amico a cantare e in due ripetono il ritornello.
«Sai… per passare il tempo - spiega il ceramista – le canzoni di prima erano più belle».
Sebastiano Calella   06/10/2011 9.07 FONDE PRIMADANOI.IT

sabato 1 ottobre 2011

Ortona, lo scandalo delle sale operatorie inaugurate e chiuse

ORTONA. «Le sale operatorie del presidio ospedaliero G.Bernabeo di Ortona, inaugurate in pompa magna il 24 giugno 2011, non sono ancora entrate in funzione».
A dirlo è Giuseppe Tatasciore, presidente del Tribunale dei diritti del malato che non si piega davanti alla promessa “non mantenuta” da parte del  direttore generale di aprire le sale per i primi di settembre 2011. «Siamo al 25 settembre», dice Tatasciore,«e, da informazioni assunte, a seguito di incresciose situazioni preesistenti ed irrisolte le sale operatorie non potranno essere funzionali, quindi la cosiddetta apertura sarà prorogata ancora una volta, si parla della metà ottobre».
Ancora una volta, quindi il nosocomio ortonese è al centro dell’attenzione per i suoi ritardi e piccoli problemi che impediscono la messa in funzione di reparti e strutture (come il centro operativo di fecondazione medicalmente assistita Fivet) già regolarmente inaugurate.
Ma facciamo un passo indietro.   I lavori, per l’apertura delle sale operatorie sono iniziati nell’agosto 2007 e, secondo le previsioni, dovevano concludersi in 18 mesi, per un costo pari ad un milione e 380 mila euro. Ma strada facendo, si sa, possono esserci degli imprevisti. E infatti, mentre i lavori erano in corso si sono verificati numerosi problemi di natura statica e funzionale che hanno reso necessario apportare modifiche al progetto originario.
Finalmente, dopo 4 anni, il blocco operatorio completamente rinnovato viene inaugurato ma le grane non finiscono perché a cose fatte, quando tutto sembra pronto per la messa in funzione delle strutture, ci si accorge che ci sono ancora problemi. «Si tratta», dice Tatasciore,«degli impianti di ventilazione per l’areazione che risultano non a norma, la porta di separazione ambiente sterile e  non, non è nello stato di efficienza normalizzata, la controsoffittatura non risulta a norma, di conseguenza deve essere smantellata e rifatta con i criteri stabiliti; sono “piccoli” problemi ma sono quelli che impediscono la corretta e puntuale apertura dell’apparato sale operatorie. Poi il direttore sanitario non intende assumersi alcuna responsabilità se non vengono colmate tutte le carenza di una messa a norma generale di tutto l’apparato sale operatorie».
E, dopo le parole di soddisfazione pronunciate durante l’inaugurazione tre mesi fa dalle istituzioni inneggianti al progresso e innovazione del nosocomio di Ortona, restano le domande di Tatasciore: «Di chi sono le responsabilità che l’abnorme caso comporta? Della ditta appaltatrice dei lavori? Del direttore dei lavori? Dei responsabili del dipartimento tecnico? Di chi aveva il compito di controllare il buon esito dei lavori? O dell’attuale dirigenza aziendale che non ha provveduto nel tempo affinchè tutti gli stadi di avanzamento di detti lavori venissero effettuati nelle norme stabilite evitando questo inconcepibile ritardo che inficia nel complesso lo sviluppo del presidio di Ortona e di conseguenza crea disagio al cittadino utente?».
m.b.  01/10/2011 8.58 FONTE PRIMADANOI.IT


Secondo me: Le colpe sono molteplici...in primis il direttore dei lavori che ho non capisce nulla di lavoro edile e non era mai presente..secondo il titolare del cantiere...3° l'ospedale se non erro ha un geometra vuol dire che neanche lui e competente. Poi si fa una inaugurazione senza aver tutti i requisiti cioè senza la certificazione della idoneità?? bhe ovvio siamo sotto elezioni il sindaco il presidente della provincia devono fare bella faccia...ora un centro di fecondazione assistita con un complesso operatorio non funzionante con reparto non funzionante a che serve?? sotto sotto c'è lo zampino della asl di chieti?? di danneggiare ancora Ortona per farlo chiudere??? tutto può essere.

sabato 24 settembre 2011

SECONDO VIDEO MESSAGGIO....


VI CHIEDO SCUSA PER L'AUDIO QUINDI ALZATE LE VOSTRE CASSE E OVVIAMENTE TOGLIETE IL SOTTOFONDO MUSICALE DEL SITO

sabato 23 luglio 2011

Sigilli alla villa dell'assessore Contestati abusi nella casa in costruzione. Boromeo: chiarirò tutto

http://ilcentro.gelocal.it/chieti/cronaca/2011/07/23/news/sigilli-alla-villa-dell-assessore-4664969

FUTURO E LIBERTA' A CURA DEL DOTT. VANNI..SALVARE IL NOSTRO OSPEDALE

I sottoscritti cittadini del comprensorio di Ortona, Considerato che l’Ospedale di Ortona,per carenza di risorse materiali ed umane, ha subito in questi ultimi anni, una riduzione della sua funzione di Presidio posto a tutela della salute; Considerato che molti reparti assicurano, durante la giornata, un servizio parziale e limitato,nonostante l'impegno e la professionalità degli operatori sanitari; In particolare: il reparto di Cardiologia non assicura turni continuativi; il reparto di Ortopedia non svolge l’attività di chirurgia ortopedica in urgenza; il reparto di Chirurgia non accetta le urgenze nell’orario notturno; Atteso che per l’art. 32 della Costituzione: “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività….” FIRMANO Con la certezza che quanto richiesto, ovvero un Ospedale più sicuro ed efficiente, arrivi direttamente in Parlamento.
 
Cari Amici,l'Ospedale di Ortona sta morendo di morte lenta! Ho inziato una campagna di sensibilizzazione dal 4 Aprile 2010 (potete controllarlo nel gruppo Franco Vanni News Sanità) mediante i social network,ma dal 16 luglio 2011,sono sceso fisicamente in Piazza della Repubblica ed ho deciso di iniziare una raccolta firme in difesa del nostro Ospedale.Tale petizione verrà presentata direttamente in Parlamento,per questo motivo è necessario un documento di riconoscimento per poter firmare.Per il momento i punti di raccolta sono: Gazebo in Piazza della Repubblica,Ambulatorio Dott.Franco Vanni in via Cascella 8,Supermercato Iper in Cda Santa Liberata.Informiamo che una postazione mobile sarà presente oltre che a Fonte Grande (zona PEEP) anche in tutte le frazioni ed i Comuni limitrofi.Invito tutti commercianti,artigiani a ritirare il modulo presso le postazioni fisse e a farlo firmare ai propri clienti.In particolare vorrei che i medici mi aiutassero in questa mia impresa!Questa raccolta firme andrà avanti ad oltranza!A VOI AMICI DI FACEBOOK CHIEDO DI AIUTARMI VENENDO A FIRMARE,MA SOPRATTUTTO CONDIVIDENDO QUESTA PAGINA CON I VOSTRI AMICI.Se volete bene al nostro Ospedale statemi vicino,insieme ci riusciremo! Franco Vanni
 
http://www.facebook.com/pages/RACCOLTA-FIRME-PER-LOSPEDALE-DI-ORTONA-PROMOSSA-DAL-DOTTFRANCO-VANNI/141985662547909

mercoledì 20 luglio 2011

UN GRANDE UOMO....CIAO ZIO REMO...GRAZIE DI TUTTO

Lutto in Abruzzo: morto Remo Gaspari

Il ricordo del Presidente Napolitano. I funerali giovedì nella Cattedrale di Chieti.
L'Aquila, 19 lug 2011 - E' morto a Gissi, in provincia di Chieti,  Remo Gaspari, più volte ministro democristiano, leader del Dc in Abruzzo. Remo, che aveva da poco compiuto 90 anni, è stato colpito da un infarto. Il decesso è stato scoperto intorno alle 10 dalla donna  che lo accudiva. Lo scorso 13 luglio a Remo Gaspari era stata conferita la medaglia “Aprutium”. Un simbolo per tutte le personalità di spicco della politica, della scienza, della letteratura che hanno dato un contributo importante allo sviluppo dell’Abruzzo.
Remo Gaspari è il superministro d’Italia, il vecchio leone della Democrazia cristiana, 16 volte ministro della Repubblica, per 27 anni sindaco di Gissi, suo paese d’origine.
I FUNERALI GIOVEDI' NELLA CATTEDRALE DI CHIETI. CAMERA ARDENTE ALL'AQUILA IN SEDE CONSIGLIO REGIONALE - I funerali di Remo Gaspari saranno celebrati giovedì 21 a Chieti, nella cattedrale di San Giustino, dall'arcivescovo di Chieti, Bruno Forte. Lo ha annunciato il figlio del politico scomparso, il chirurgo Lucio Gaspari, che ha appreso la notizia della scomparsa del genitore in Calabria, dove era in vacanza, ed è subito ripartito per Gissi. «Oggi è venuto a mancare un esempio di virtù politica e democratica - ha detto Lucio Gaspari - che ha fatto la storia dell'Abruzzo nei lunghi anni di attività da parlamentare e da uomo di governo». Il figlio si è detto favorevole all'offerta del Consiglio regionale di allestire la camera ardente all'Aquila: «E' una cosa giusta; appena arriverò vedremo il da farsi per onorare papà e consentire agli abruzzesi di dargli l'ultimo saluto».
REMO GASPARI: UNA VITA CHE E' DIVENTATA STORIA - Politico e avvocato italiano, è stato dieci volte deputato. Esponente della Democrazia Cristiana, è stato membro della corrente "Alleanza Popolare" (Grande centro "doroteo") presieduta da Arnaldo Forlani, Antonio Gava e Vincenzo Scotti.
Si laureò in Giurisprudenza presso l'Università di Bologna, terminati gli studi cominciò ad esercitare la professione forense a Gissi iscrivendosi all'albo degli avvocati nel 1946. Eletto Deputato fin dalla II legislatura verrà rieletto ininterrottamente fino alla fine della Prima Repubblica. Per l'Abruzzo è stato da sempre un valido punto di riferimento.
Pagano-Gaspari
Nel 1960 con la formazione del Governo Tambroni è stato  nominato Sottosegretario di Stato al Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, carica che riuscirà a mantenere anche nel successivo Governo Fanfani III. Nel 1962 con il Governo Fanfani IV ricopre la carica di Sottosegretario all'Industria e Commercio, mentre con il Governo Leone I (1963) è stato rinominato Sottosegretario alle Poste e Telecomunicaziioni, rimanendo il tale ruolo anche nei governi Moro I e II. Nel 1966 con la formazione del Governo Moro III è stato nominato Sottosegretario all'Interno e venendo riconfermato nei governi Leone II e Rumor I. Con la formazione del Governo Rumor II (1969) e' promosso Ministro dei Trasporti e dell'Aviazione civile, mentre con il Governo Rumor III diviene Ministro senza portafoglio per la riforma della Pubblica Amministrazione, carica che manterrà anche nei successivi governi Colombo e Andreotti I. Nel Governo Andreotti II ricoprì il ruolo di Ministro della Sanità.  Dal 1976 al 1980 ricopri' la carica di vicesegretario della Democrazia Cristiana. Nel 1980 torno' al governo (Cossiga II) come Ministro senza portafoglio per i Rapporti con il Parlamento, nei governi Spadolini I, II e Fanfani V ricoprì  la carica di Ministro delle Poste e Telecomunicazioni. Nei governi Craxi I e II venne nominato Ministro senza portafoglio per la Funzione Pubblica. Nel 1987 divenne Ministro della Difesa nel Governo Fanfani VI, nello stesso anno venne nominato Ministro senza portafoglio del Coordinamento della Protezione Civile del Governo Goria in sostituzione di Giuseppe Zamberletti, in seguito alla distribuzione di incarichi bilanciata fra le correnti politiche del nuovo governo, mentre era in corso l'emergenza della Alluvione della Valtellina provocando per questo molte critiche. L'anno seguente ricoprì  la carica di Ministro senza portafoglio degli interventi straordinari nel Mezzogiorno nel Governo De Mita. Concluse la sua carriera ministeriale nei governi Andreotti VI e VII, nei quali tornò a ricoprire il ruolo di Ministro della Funzione Pubblica.
VOLEVA UNA CLASSE POLITICA MENO ATOREFERENZIALE - Remo Gaspari aveva preso parte il 9 luglio scorso a Chieti ad un convegno organizzato in suo onore dal presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio. In serata a Gissi lo aveva festeggiato l'amministrazione comunale di Gissi (Chieti), con una cerimonia voluta dal sindaco, Nicola Marisi. Come un fiume in piena, ancora lucidissimo, aveva ricordato la sua storia, partendo dal ricordo del papà emigrato in America e della madre che, ricordava con un filo di tristezza, non gli aveva mai dispensato un sorriso di troppo. Gaspari aveva da allora sempre tenuto fede all'appello del padre, che lo pregava di non dover mai chiudere la casa di Gissi. Così è stato negli anni, con la casa del centro sempre meta di migliaia di persone, di amici, conoscenti e avversari politici, tutti in coda per un saluto, un consiglio, o l'invocazione per un posto di lavoro. Punto di riferimento per tutti i politici abruzzesi, di quasi tutti gli schieramenti, Gaspari non aveva mancato di sottolineare, nei giorni scorsi, alla cerimonia di consegna del premio Aprutium conferitogli dal Consiglio regionale, i suoi timori per il futuro della regione. Fino all'ultimo ha spronato la classe dirigente ad essere meno autoreferenziale e più attenta ai bisogni della comunità. Con la morte di Remo Gaspari, con la chiusura del suo domicilio di Roma, meta anch'esso di un continuo viavai di abruzzesi, la regione vedrà mancare un punto di riferimento sicuro.
IN PRIMA LINEA CON LE FRANE IN VALTELLINA - Nei panni di sottosegretario all'interno, durante l'alluvione di Firenze nel '66 e nel terremoto di Gibellina in Sicilia, nel '68, fu inviato a dirigere le opere di soccorso alle popolazioni colpite. Più tardi fu chiamato a occuparsi delle frane in Valtellina, quando era ministro della Protezione Civile. «Ordinò la tracimazione del Lago Pola - ricorda oggi il presidente del consiglio comunale di Vasto, Giuseppe Forte - e, tra le incertezze e le perplessità degli stessi tecnici e dei politici locali, si assunse in prima persona ogni responsabilità. Unico caso nella vita politica italiana». Dopo l'esito positivo della rischiosa operazione, arrivò il grazie degli abitanti dei Comuni valtellinesi che gli conferirono la cittadinanza onoraria. Un tributo di affetto, quello, che gli fece dimenticare l'amarezza delle critiche di parte della stampa italiana che, nei giorni dell'alluvione, lo aveva criticato per le sue vacanze al mare a Vasto (Chieti), dove era solito trascorrere le ferie estive, abbinandole alla natia Gissi.
NAPOLITANO: AUTOREVOLE MINISTRO -  Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, appresa con profonda tristezza la notizia della scomparsa dell'onorevole Remo Gaspari, ha espresso in un messaggio alla famiglia i suoi sentimenti di partecipe cordoglio: «Parlamentare di lunga esperienza ed esponente di spicco della Democrazia Cristiana, si dedico' con grande passione e responsabile impegno fin dai primi anni del dopoguerra alla vita politica e al servizio delle istituzioni repubblicane. Per lunghi anni autorevole ministro in differenti compagini governative, egli ha saputo offrire un significativo contributo allo sviluppo civile ed economico dell'Italia, continuando a prestarvi sempre vigile attenzione, e riservando un particolare impegno per il progresso della sua amata terra d'Abruzzo».
LUSI: POLITICA PENSATA PER IL BENE DELL'ABRUZZO - «Profondo cordoglio per la scomparsa di un uomo che ha contribuito, in modo decisivo, alla storia e allo sviluppo dell'Abruzzo. Il suo contributo al Governo del Paese ha dato lustro agli abruzzesi e segnato la via per la classe dirigente di questa nostra terra». Così il senatore abruzzese, Luigi Lusi, vice Presidente della Commissione Bilancio al Senato, ha commentato la triste notizia della scomparsa di Remo Gaspari, 16 volte ministro della Repubblica, per 27 anni sindaco di Gissi. «Il suo esempio di uomo politico ancorché in un'altra fase storica del nostro Paese, resta per tutti un esempio di una politica non casuale, pensata e progettata per il bene della sua amata Regione abruzzese. In coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato resta il ricordo di un Uomo che faceva della conoscenza e dell'analisi della realtà dei luoghi, dei fatti e delle situazioni sociali, la base irrinunciabile posta a fondamento delle sue decisioni e delle sue proposte politiche». 
UDC, UOMO RETTO E INNAMORATO DELLA SUA TERRA - «Apprendiamo con profonda commozione la notizia della morte dell'amico Remo Gaspari, storico esponente della Democrazia Cristiana che in tanti anni di incarichi di governo ha servito la nostra Repubblica con grande dignità e onestà. Resterà sempre vivo in noi il ricordo di un uomo retto, innamorato della sua terra, l'Abruzzo, e che ci ha onorato fino all'ultimo giorno con i suoi buoni consigli e la sua fraterna amicizia. Alla famiglia di Gaspari le più sentite condoglianze da parte di tutta l'Udc». Lo affermano in una nota congiunta il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, il segretario Lorenzo Cesa e il presidente Rocco Buttiglione, a nome di tutti gli organi del partito.
IL CORDOGLIO DI ARGIRO’ - Profondo cordoglio per un uomo che ha dato tanto all’Abruzzo e al Vastese. La scomparsa di Gaspari segna la fine di un’epoca caratterizzata da una stagione di grande sviluppo di tutta la Regione e, in particolare, dell’area del Vastese. Quando mio padre giunse a San Salvo la zona era poco più che una palude, oggi è una delle realtà più industrializzate dell’Abruzzo e lo si deve in gran parte all’opera dell’ex ministro. Rimane la consolazione che il Consiglio regionale abbia fatto in tempo, attraverso il conferimento della medaglia Aprutium, a omaggiare un grande abruzzese che ha sempre improntato la sua attività politica per il bene della sua terra, indistintamente.
ROTONDI: PIU' LUCIDO TESTIMONE DELLA DC - Scompare con Remo Gaspari il più lucido testimone della Democrazia Cristiana. Aveva festeggiato da pochi giorni i 90 anni raccogliendo testimonianze d'amore e gratitudine da tutti. Fu protagonista del decollo dell'Abruzzo, ministro onesto, umile e competente. Fu l'unico a votare contro lo scioglimento della Dc. Penso che sia difficile non dirgli grazie prima ancora di ricordare la sua lunghissima avventura umana e istituzionale.
IL RICORDO DI TOMMASO COLETTI (PD) - «Dalle dieci di questa mattina i telefoni di amministratori, dirigenti di partito e semplici cittadini squillano di continuo. La notizia si diffonde in pochi minuti: è morto Gaspari! Tutti increduli!. L'abbiamo visto alla festa dei novant'anni, pochi giorni fa, pimpante e pieno di voglia di vivere con il suo chiodo fisso che ha esternato a tutti i presenti nella sala consiliare della Provincia di Chieti: ritrovare la strada per far crescere l' Abruzzo, per dare certezza ai giovani ed a quanti sono senza lavoro e si dimenano nelle difficoltà della vita quotidiana. Un richiamo severo alla classe politica, di destra e di sinistra, molto distratta dalle lotte di potere e poco attenta alle reali esigenze della gente. Lo vogliamo ricordare con questo suo pensiero che deve essere di sprono per quanti sono impegnati nella vita pubblica e per quanti hanno a cuore le sorti della nostra terra. La soddisfazione più grande per un politico, sono parole di Gaspari, è vedere crescere la sua terra e le comunità di riferimento. Tutto il Partito Democratico della Provincia di Chieti lo ricorda con grande affetto ed ammirazione e si associa al dolore del figlio e di tutti i suoi parenti».
UN MINUTO DI SILENZIO IN CONSIGLIO REGIONALE - Il Consiglio regionale abruzzese ha osservato oggi un minuto di silenzio per commemorare Remo Gaspari, la cui scomparsa è stata annunciata durante la seduta dal presidente, Nazario Pagano. È stata data la disponibilità ad allestire all'Aquila, nella sede del Consiglio, la camera ardente se la famiglia lo riterrà opportuno. Solo una settimana fa il Consiglio regionale aveva voluto celebrare, con una seduta solenne, i 90 anni di Remo Gaspari, compiuti lo scorso 10 luglio. Su richiesta di Antonio Prospero (Rialzati Abruzzo) il presidente, Nazario Pagano, aveva convocato una seduta il 12 luglio nel corso della quale all'ex ministro è stato consegnato il premio Aprutium, il riconoscimento dell'assemblea regionale a personalità abruzzesi che si sono distinte portando in alto il nome dell'Abruzzo. È stata la prima volta che questo attestato è stato attribuito a un personaggio politico, e il governatore Gianni Chiodi aveva assegnato a Gaspari il Guerriero di Capestrano. Numerosi sono stati gli interventi per ricordare la figura dell'ex ministro Remo Gaspari. Tutti hanno espresso cordoglio sottolineando le doti e i meriti «di un grande uomo che tanto ha fatto per la sua terra». Sono intervenuti i consiglieri Antonio Prospero (Rialzati Abruzzo), Antonio Saia (Comunisti Italiani), Camillo D'Alessandro (Pd), Walter Caporale (Verdi), Carlo Costantini (Idv), Maurizio Acerbo (Rifondazione) e Lanfranco Venturoni (Pdl). Al termine della commemorazione la seduta è stata interrotta.
LEGNINI (PD), E' STATO UN GRANDE ABRUZZESE - «Remo Gaspari è stato un grande abruzzese, protagonista di primo piano della fase storica di maggiore crescita economica della nostra regione. Di quella stagione e del suo operato come ministro e leader politico, mi piace ricordare la dedizione agli interessi generali, la tensione costante verso nuove conquiste per la propria terra, l'attenzione alle aspettative popolari. Alla sua famiglia indirizzo la partecipazione più sentita per la sua scomparsa. A lui, al di là delle idee politiche di ciascuno, va il nostro tributo e il ringraziamento per tutto ciò che ha saputo realizzare per l'Abruzzo e per l'Italia».
DI STEFANO (PDL), UN UOMO SEMPRE VICINO ALLA GENTE - «L'Abruzzo perde un esempio di concretezza e di sobrietà. Ricordo innanzitutto l'uomo sempre vicino alla gente che non si è mai chiuso nella torre d'avorio e lo affermo da persona che ha scelto da giovanissimo di militare in una parte politica che certo non ha fatto sconti al partito di Gaspari. Inoltre di lui rimarrà la testimonianza di un politico fattivo, artefice dello sviluppo e della crescita della sua amata terra, grazie all'autorevolezza conquistata sul campo nell'ambito delle massime istituzioni dello Stato».
SACCONI: PROTAGONISTA RICOSTRUZIONE INDUSTRIALE - «Scompare con Remo Gaspari un protagonista degli anni della ricostruzione e dello sviluppo industriale. La terra d'Abruzzo, in particolare gli è debitrice di una industrializzazione sostenibile, quale è testimoniata da casi come Siv o Sevel, e di una adeguata infrastrutturazione. Lo ricordo con stima sincera».
CICCHITTO: UNA GRAVISSIMA PERDITA - «La morte di Remo Gaspari è una gravissima perdita. Partendo da un solido orientamento politico, quello democratico cristiano, egli aveva un profondo rapporto con l'Abruzzo e gli abruzzesi, curando da un lato, con la sua anima di sinistra, forti impegni programmatici sul piano degli investimenti industriali e sul terreno delle opere pubbliche e dall'altro avendo profondi rapporti con i singoli cittadini, le famiglie, le associazioni. Aveva anche il senso e il gusto delle alleanze politiche. Ho avuto l'onore di conoscerlo in modo non superficiale e di confrontarmi con le sue riflessioni».
D'ALESSANDRO (PD): SIAMO TUTTI UN PO' PIU' ORFANI - «E' morto il padre della nostra Regione, ora siamo tutti un po' più orfani. Ora inizia il suo mito. Mi auguro che la classe dirigente abruzzese sia all'altezza della sua eredita».
UGL: L'ABRUZZO PERDE UNO DEI SUOI FIGLI MIGLIORI - «Con Remo Gaspari l'Abruzzo perde uno dei suoi figli migliori. Un vero gigante della politica che seppe regalare alla nostra regione prestigio ed attenzione, interpretandone come pochi le reali esigenze. Sono orgoglioso di avergli potuto rendere il giusto merito già nel 2006 con la consegna del 'moschettiere del lavoro' che lui accolse con sincera emozione. Un uomo a cui dover dire, aldilà delle appartenenze: giù il cappello! chapeau 'zio Remo'».
CATONE: MI INCHINO ALLA SUA MEMORIA - «Apprendo con sgomento e grande tristezza la notizia della scomparsa di Remo Gaspari, che ha speso tutta la sua vita nel segno degli ideali democratici cristiani e del servizio allo sviluppo non solo dell'Abruzzo ma dell'intero Mezzogiorno. Ne ricordo il senso alto dello Stato, testimoniato nella passione e nella determinazione con la quale ha retto importanti incarichi sia nel governo della Repubblica, sia nel partito, sia nel Parlamento. Protagonista della vita politica per quasi mezzo secolo, Gaspari sarà particolarmente ricordato con gratitudine e riconoscenza in Abruzzo, dove è stato animatore, propugnatore e realizzatore di una lunga stagione di sviluppo, che consentì alla regione di superare secolari difficoltà e gravi problemi e di raggiungere, prima in Europa, traguardi di eccellenza e condizioni di grande prestigio. Mi inchino alla sua memoria fiducioso che la sua testimonianza di statista e di cristiano non vada dimenticata e perduta».
FORMIGONI: UOMO POLITICO INTEGERRIMO - «Esprimo dolore e cordoglio per la morte dell'ex ministro Remo Gaspari, uomo politico e democristiano integerrimo, che ha sempre posto le proprie capacità al servizio dell'Italia. In Lombardia ancora lo ricordiamo in molti con nostalgia per lo splendido lavoro che svolse a favore della Valtellina devastata dall'alluvione del 1987».
TESTA: PERDIAMO UN GRANDE PROTAGONISTA - «Con la morte di Remo Gaspari l'Abruzzo perde un grande protagonista dello sviluppo della nostra regione. L'ultima volta che ho parlato con Gaspari è stata una settimana fa in occasione della tavola rotonda organizzata a Chieti per rendere omaggio a questo grande testimone della Dc. Dopo il mio intervento durante la festa per i 90 anni, Gaspari mi ha preso in disparte e parlando di mio suocero, originario anche lui di Gissi.
PAGANO: SCOMPARE UN PEZZO DI STORIA - «Con la sua morte scompare un pezzo di storia della nostra regione. È stato un politico che ha favorito la crescita economica dell'Abruzzo. Egli ha guidato la nostra regione con determinazione, facendola passare da una struttura rurale ad uno straordinario modello di sviluppo economico. Un processo nel quale Gaspari è stato il vero protagonista. Sette giorni fa, in occasione della consegna della Medaglia Aprutium, qui all'Aquila, il Ministro è apparso lucido nel suo pensiero così come lo è stato nella vita politica. Il discorso che pronunciò in aula, fu illuminante. Noi abruzzesi oggi siamo profondamente colpiti per la sua morte e, sentiti i consiglieri regionali e il Presidente della giunta Chiodi, propongo di allestire nell'Aula del Consiglio regionale la camera ardente».
FALCONIO: UN POLITICO ONESTO E ANIMATO DA SPIRITO DI SERVIZIO PER LA REGIONE E IL PAESE - Ho appreso con sincera commozione la triste notizia della scomparsa di Remo Gaspari con il quale ho condiviso una lunga stagione politica nella Democrazia Cristiana: una stagione che, con Lorenzo Natali, lo vide protagonista di un lucido disegno di sviluppo e di crescita economica e civile della nostra Regione. È stato un combattente e un animatore formidabile e rispettato, un politico onesto e animato da spirito di servizio per la Regione e il Paese. Negli incarichi che ho ricoperto nel Consiglio Regionale, in Parlamento e, poi, quale Presidente della Regione ho sempre potuto contare sui suoi consigli, sulla sua disponibilità umana, mossi da un solo interesse: quello del futuro dell’Abruzzo sul quale egli vedeva incombere le ombre che lo hanno addolorato negli ultimi anni».
CAPORALE (VERDI): UN PADRE POLITICO CHE SALUTO CON AFFETTO - «L’Onorevole Remo Gaspari e il Senatore Errico D’Amico hanno segnato la mia formazione politica. Questi due grandi uomini politici abruzzesi mi hanno fatto comprendere, quando militavo nel Movimento Giovanile della Dc di Lanciano e di cui ero anche Segretario, che l’impegno politico deve essere una missione e dunque deve essere portato avanti con spirito di servizio verso gli altri e verso la comunità abruzzese. Insegnamenti fondamentali che mi sono serviti anche quando ho maturato altre scelte politiche. Ho avuto la fortuna di sentire ultimamente Remo Gaspari in Consiglio regionale: più che un discorso il suo, una vera e propria lectio magistralis. Un invito a noi Consiglieri a pensare all’Abruzzo volando alto. Ognuno di noi deve sentire la responsabilità di quelle parole».
ARACU: SENZA DI LUI ABRUZZO PIU' POVERO - «E' con profonda commozione e grave turbamento che apprendo della morte di Remo Gaspari, uno delle più alte figure politiche dell'Italia repubblicana che ha rappresentato per lustri, mai come nessun altro, l'intero territorio della sua amata regione Abruzzo. Fino all'ultimo giorno della sua immensa carriera politica, continuata anche a distanza di vent'anni dall'uscita dalla scena istituzionale, si è profuso con sincera passione e concreti risultati per i suoi conterranei, per ognuno dei quali, nonostante i novant'anni, la sua segreteria non aveva orari ed era più famigliarmente diventato 'lo Zio'. In questo triste momento desidero esprimere la mia vicinanza alla sua famiglia ed ai tantissimi che gli sono stati vicini ed auspico che la sua incommensurabile esperienza umana e politica continuino ad essere d'insegnamento».
DI GIUSEPPANTONIO: PROTAGONISTA CRESCITA ABRUZZO - «Penso di interpretare i sentimenti dell'intera comunità della provincia di Chieti esprimendo il cordoglio per la scomparsa di Remo Gaspari. Gaspari è stato il figlio che meglio ha rappresentato la nostra terra scrivendone la storia. È stato uomo e politico capace, onesto, il protagonista assoluto e ineguagliabile della crescita dell'Abruzzo. Personalmente mi mancheranno i suoi consigli, non dimenticherò mai le sue lettere, le sue telefonate, i suoi suggerimenti. Anche i suoi rimbrotti continueranno a far parte del mio bagaglio: ne ho avuti in passato ma anche dopo la cerimonia per i suoi 90 anni che avevamo organizzato qui in Provincia, lo scorso 9 luglio. Pur essendo fuori dalla politica ormai dal lontano 1992, Gaspari non ha mai smesso di cercare e trovare una soluzione ai problemi dell'Abruzzo: stavamo organizzando, proprio in questi giorni, un incontro a Roma con il Presidente dell'Anas per sollecitare interventi in materia di viabilità a favore della provincia. Ma Gaspari non riceveva solo politici: come nel periodo in cui era Ministro e punto di riferimento assoluto del mondo politico abruzzese, continuava a ricevere tutti, a Gissi come a Roma, ad essere amico degli ultimi, di chi aveva bisogno. Negli ultimi 20 anni utilizzava i soldi della sua pensione da deputato per servire gli altri tenendo aperta una segreteria a disposizione di tutti i cittadini: credo sia un esempio raro, se non unico, di servizio reso da chi non doveva fare più carriera. A me diceva che voleva fino alla morte restituire la fiducia che gli abruzzesi gli avevano dato. Parlando coi lui recentemente, gli ho detto che interpretava bene il messaggio di Papa Paolo VI ovvero 'La politica è la più alta forma di carità cristiana'. Personalmente sono orgoglioso di essere stato un suo amico ed un suo allievo assieme alla quinta generazione dei giovani Dc. Di aver avuto da lui insegnamenti importanti, gli stessi che oggi mi guidano nell'azione politica e che spero diventino patrimonio di una politica che sappia rinnovarsi. Credo che il modo migliore per onorare Gaspari, oggi che non c'è più, sia quello di seguire i suoi insegnamenti, compresi quelli che ha voluto darci in occasione dei suoi 90 anni, riprendere la strada che lui ha tracciato nella speranza di rivedere il suo e il nostro Abruzzo più forte, migliore, l'Abruzzo del benessere e dello sviluppo che lui ci ha consegnato e che, come lui, è entrato nella storia».
SAIA (PDCI), PRESTIGIOSO INTERPRETE POLITICA: «A nome del gruppo Regionale del Partito dei Comunisti Italiani e mio personale esprimo profondo cordoglio per la scomparsa dell'onorevole Remo Gaspari. Prestigioso interprete della politica Abruzzese e instancabile lavoratore alla cui figura da avversario politico mi inchino con rispetto e sincero rimpianto».
PICCONE (PDL): PERDIAMO PADRE POLITICO ABRUZZO - «Perdiamo il padre politico dell'Abruzzo moderno. Voglio parlarne al presente perché il suo esempio deve continuare a guidare l'operato della classe politica di oggi e del futuro. Il tema dello sviluppo della Regione argomento quanto mai attuale, va reinterpretato con la stessa capacità che ha contraddistinto il Gaspari uomo e politico. Gaspari aveva una grande qualità su tutte era innamorato dell'Abruzzo più che di se stesso e del suo partito: questo ha fatto la differenza e questo lo pone sul gradino più alto dei benemeriti della nostra terra».
IL CORDOGLIO DEL SINDACO DI TERAMO - «Profondamente colpito dalla scomparsa dell'On. Remo Gaspari, formulo i sensi del mio più accorato e partecipato cordoglio». È quanto scrive in un messaggio il sindaco di Teramo Maurizo Brucchi. «Remo Gaspari - aggiunge il primo cittadino - ha infuso in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo, il senso della disponibilità, dell'apertura, insegnando che la passione per il proprio compito deve unirsi all'operosità, all'altruismo gratuito, al lavoro instancabile e concreto. L'Italia perde uno dei più importanti artefici della politica del dopoguerra. l'Abruzzo perde uno dei suoi figli migliori, che ha amato questa terra, la sua gente ed ha realizzato per essa opere e percorsi che lo hanno allineato tra le Regioni più progredite negli ultimi 50 anni. Interpreto i sentimenti della città di Teramo ed esprimo un comune e diffuso lutto, in parte mitigato solo dalla consapevolezza del bene compiuto in vita, anche per essa, da Remo Gaspari».
AMICONE (ARTA ABRUZZO): ISPIRASI AI SUOI PRINCIPI - «La scomparsa dell'onorevole Remo Gaspari, impareggiabile guida e riferimento per l'intera Regione in tutte le sue articolazioni, da quella economico-produttiva a quella politico-istituzionale, rende più tangibile un vuoto di spirito di servizio e amore per l'Abruzzo che fino ad oggi veniva apparentemente colmato dalla sua frequente presenza sull'intero territorio e dai suoi numerosi sermoni a tutta la classe dirigente sul futuro della nostra regione. Mi auguro che in occasione dell'ultimo saluto al nostro 'padre putativo' tutti coloro che in qualsiasi modo possono incidere e determinare le sorti dell'Abruzzo giurino a se stessi e al popolo abruzzese di ispirarsi nella propria azione quotidiana a quei principi di correttezza, onestà e amore che Lui, zio Remo, ci ha trasmesso in tanti anni di attività politica e istituzionale».
A CHIETI CAMERA ARDENTE E RITO FUNEBRE - La famiglia dell'on. Remo Gaspari ha accolto la proposta del presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio di allestire la camera ardente nella sala consiliare del palazzo della Provincia a Chieti. La camera ardente resterà aperta per l'intera giornata di domani, mercoledì 20 luglio, fino al mattino del 21 quando alle ore 11.00 presso la cattedrale di San Giustino, verrà celebrato il rito funebre da mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto.
TENAGLIA (PD): ENORME PERDITA PER ABRUZZO E ITALIA - «La scomparsa dell'on. Gaspari costituisce un'enorme perdita per l'Abruzzo e per l'Italia. Gaspari è stato il protagonista principale dell'uscita dell'Abruzzo dalla povertà e dall'arretratezza e ha contribuito allo sviluppo economico, sociale e industriale dell'intero territorio. Grazie a lui, ancora oggi, l'Abruzzo è capofila delle Regioni meridionali. La stagione politica che ha visto Gaspari come protagonista è stata la stagione del buongoverno, dell'onestà e della capacità di utilizzare proficuamente le grandi risorse economiche che in quell'epoca erano a disposizione della politica. Esprimo il mio grande cordoglio alla famiglia nel ricordo di un esempio importante e decisivo per tutti coloro che svolgono funzioni al servizio della collettività».
PD PESCARA: HA SEGNATO LA STORIA DELL'ABRUZZO - «L'Unione comunale di Pescara ricorda con stima la figura dell'onorevole Remo Gaspari, che, con il suo impegno politico, sobrio e misurato, ha segnato profondamente la storia dell'intero Abruzzo. La nostra comunità gli deve molto e ricorderà sempre con infinito affetto questo uomo onesto e corretto. Ci auguriamo che la sua vita sia da esempio alle future generazioni di politici».
BONANNI (CISL): GRAVE PERDITA CHE ADDOLORA TANTISSIMO - «La scomparsa di Remo Gaspari è un fatto che ci addolora tantissimo. È una grave perdita per gli abruzzesi e per quanti ne hanno potuto apprezzare le doti politiche e umane. Lo avevo visto appena una settimana fa in Abruzzo in occasione del suo novantesimo compleanno e mi era sembrato lucidissimo, in ottime condizioni di salute. Gaspari è stato sempre per me un punto di riferimento per il suo equilibrio, la sua saggezza e per il suo rinnovato impegno per le infrastrutture e lo sviluppo produttivo dell'Abruzzo e del mezzogiorno. Era un vero galantuomo, sempre vicino alla gente, alle associazioni, alle persone più bisognose. Lascia sicuramente un grande vuoto nella politica italiana. Ci mancherà moltissimo. Alla famiglia di Gaspari voglio esprimere il mio cordoglio personale e quello di tutta la Cisl».
QUAGLIARIELLO: SCOMPARE UOMO DI GRANDE APERTURA - «Scompare con Remo Gaspari un protagonista della vita istituzionale del nostro Paese, espressione di una politica di altri tempi ma uomo dalla grande apertura e in grado di vedere più lontano degli altri. Gaspari fece dell'Abruzzo la locomotiva del Sud, e anche nelle diverse vicissitudini che la sua terra ha attraversato negli ultimi anni non ha mai fatto mancare il suo consiglio e la sua benevolente vicinanza. Di un uomo come lui sentiremo tutti la mancanza».
CHIODI: SCOMPARE UOMO DI GRANDE LEVATURA - «Non è mai facile esprimere i pensieri e i sentimenti che ti attraversano quando se ne va un uomo della levatura morale e culturale di Remo Gaspari. Un signore nello stile e nel confronto con gli altri, dotato di grande umanità e disponibilità all'ascolto, un pragmatico del fare che è riuscito a lasciare un'impronta indelebile. Il suo esempio, ne sono certo, non sarà mai dimenticato. L'Abruzzo intero in questi anni ha nutrito grande ammirazione nei suoi confronti. Un uomo di assoluto rilievo nella storia della politica italiana che tanto ha saputo dare alla sua regione dal punto di vista umano e politico con la sua encomiabile attività. Un contributo forte per la crescita sociale, culturale ed economica dell'Abruzzo in tempi sia pure diversi dai nostri in un Abruzzo del passato caratterizzato da una trasformazione da agricola a territorio industriale e del terziario. I suoi moniti, comunque, rappresentino un esempio per tutti. Il nostro impegno oggi deve essere quello di riportare questa regione, a cui Gaspari era indissolubilmente legato, al massimo sviluppo, come egli stesso avrebbe voluto. Alla famiglia vanno le mie più sentite condoglianze e quelle dell'intera comunità abruzzese che mi onoro di rappresentare».
MASCI: LASCIA UN GRANDE VUOTO - «L'Abruzzo e l'intero Paese hanno perso un uomo dal segno istituzionale alto, profondo conoscitore del proprio territorio del cui sviluppo si è rivelato il primo ed indiscusso artefice. Politico illuminato come pochi, e soprattutto uomo di grande umanità e disponibilità, lascia in tutti noi un grande vuoto». 
PELINO (PDL): L'ABRUZZO PERDE FIGURA STORICA - «Con la scomparsa di Remo Gaspari l'Abruzzo perde una figura storica, un uomo delle istituzioni che ha sempre lavorato per la sua terra d'origine e per la quale ha speso la sua intera esistenza. Da abruzzese sincera gli dico grazie per quello che ha fatto e per tutto quello che ci ha lasciato, rivolgendo in questo momento alla sua famiglia i sensi della mia più viva commozione».
ANGELO TAFFO (CONFARTIGIANATO ABRUZZO): ADDIO ALL'ULTIMO GRANDE UOMO DELLA POLITICA ABRUZZESE - «A nome di tutto il direttivo di Confartigianato Abruzzo e mio personale, porgo le più sentite condoglianze alla famiglia di Remo Gaspari, l’ultimo grande uomo della politica abruzzese. In questa tristissima circostanza voglia l’intera classe politica abruzzese ispirarsi al grande senso di responsabilità ed alla profonda etica che ha contraddistinto l’attività politica di un uomo che, con il suo incessante impegno, ha contribuito a rendere grande l’Abruzzo e gli abruzzesi tutti».
NOI SUD: SE NE VA POLITICO INTEGERRIMO - «Se ne va un grande e integerrimo uomo politico, certamente uno dei principali protagonisti della vita politica italiana. Remo Gaspari ha rappresentato la migliore espressione di quella classe dirigente democristiana che ha sapientemente e pazientemente costruito le condizioni per la crescita economica, sociale e culturale del nostro Paese. Uomo unanimemente amato e stimato, lascia un segno indelebile e una testimonianza luminosa. Ai familiari di Gaspari, esprimiamo il cordoglio dei militanti e dei parlamentari di Noi Sud».
CAMERA: IN AULA MINUTO SILENZIO E APPLAUSO - L'Aula della Camera ha tributato un minuto di silenzio ed un applauso unanime in onore di Remo Gaspari, l'ex ministro democristiano scomparso oggi. Il ricordo di Gaspari è stato sollecitato dal leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. "In un momento in cui la classe politica viene definita 'casta', è importante ricordare in Gaspari un esempio di onestà, lealtà e pulizia per tutti noi».
MOFFA: HA SERVITO PAESE CON PASSIONE E ONESTA' - «A nome mio personale e di tutti i deputati di 'Popolo e Territorio' esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di Remo Gaspari, storico esponente della Dc che ha servito per molti anni lo Stato e il paese con onestà e passione. Il suo forte legame con l'Abruzzo e con tutto il Mezzogiorno. Ai suoi familiari va un pensiero affettuoso di vicinanza insieme alle nostre più sentite condoglianze».
PACE: HA PENSATO ALLA REGIONE CHE RAPPRESENTAVA - Rendo il mio omaggio a Remo Gaspari, scomparso a novanta anni, la metà dei quali vissuti in Parlamento a rappresentare l'Abruzzo e nel Governo della Nazione. Gaspari, lungo questo suo impegno, umano e politico, ha pensato alla Regione che rappresentava, al suo riscatto: voleva fortemente che crescesse, conoscendone le risorse. Certamente, non ha mai pensato al suo personale interesse. La sua è una storia degna di essere riletta».
SANTILLI (PROVINCIA L'AQUILA): PIANGIAMO UN UOMO CHE HA FATTO LA STORIA DELLA DC - «Ho appreso durante il Consiglio Provinciale di oggi, la notizia della scomparsa dell'On. Remo Gaspari ed ho ritenuto opportuno far sentire la vicinanza dell'intero Consiglio, interrompendo la seduta con un minuto di raccoglimento. Oggi piangiamo la scomparsa di un uomo forte, che ha fatto la storia del partito della Dc e che aveva a cuore la nostra terra Abruzzese. Della sua lunga carriera politica non dimenticherò mai la tenacia che caratterizzava il suo lavoro. Con la sua esperienza, ci lascia insegnamenti che ispireranno la nostra attività politica».
SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA' ABRUZZO: HA RAPPRESENTATO L'ABRUZZO NEL GOVERNO ITALIANO - «Sel Abruzzo partecipa al dolore della comunità abruzzese per la scomparsa dell'onorevole Remo Gaspari. Dagli anni 50 sino al 1994 è stato ininterrottamente deputato, ministro e dirigente della Democrazia Cristiana. In tutta la cosiddetta "prima" Repubblica, raccogliendo la eredità politica di Spataro, ha rappresentato l'Abruzzo nel Governo italiano, contribuendo potentemente allo sviluppo industriale ed economico della nostra Regione. La sinistra abruzzese non si è riconosciuta nel suo modo di governare che ai vari pregi accompagnava una gestione spesso clientelare e personalistica dell'enorme potere concentrato sulla sua funzione politica. Ma comune è stato il riconoscersi nei valori di fondo della Repubblica e della Costituzione. I grandi partiti popolari della prima Repubblica, dalla Dc al Pci, al Psi erano partiti profondamente radicati nella realtà sociale e culturale abruzzese e italiana. Per mezzo secolo le loro finalità non si sono confuse, come accade adesso, con gli interessi affaristici e personali di una classe dirigente disperata e senza radici nella storia del nostro Paese. Remo Gaspari ha identificato la sua vita con la Dc Abruzzese. Per questo Remo Gaspari è stato un nobile avversario , e mai un nemico da demolire. Anche nei momenti di più acuto scontro politico non si è mai messa in discussione la sua onestà personale. La sua vita è stata sobria e laboriosa, e anche in questo lascia un messaggio di grande valore alle nuove generazioni che vogliono impegnarsi in politica. In una stagione politica come quella che viviamo, confusa e urlata, segnata dalle leggi ad personam e dal bunga bunga, viene da ricordare con nostalgia e stupore i tempi della passione politica e dello scontro sociale in cui la DC e la Sinistra si battevano per programmi e idee anche radicalmente diverse, ma sempre nel quadro di un forte e convinto spirito repubblicano. Il giudizio su quei decenni di vita politica deve essere equilibrato e sereno perché grazie a quei partiti di governo e di opposizione l'Abruzzo è uscito dal mezzogiorno avanzando sul piano economico e occupazionale e superando la tragica realtà di fineottocento-meta del novecento che vide oltre un milione di abruzzesi prendere treni e piroscafi ed emigrare in Europa e in tutti i Continenti. Sel Abruzzo partecipa al dolore dei familiari di Gaspari e della comunità abruzzese».
DE CECCO SOSPENDE ATTIVITA' PER UN'ORA - Chiusura per un'ora, domani, di tutte le attività delle sedi e degli stabilimenti De Cecco, dove da oggi ci sono bandiere a mezz'asta in segno di cordoglio per la scomparsa di Remo Gaspari e una messa a Fara San Martino (Chieti), sede del pastificio. In una nota, il presidente del gruppo, Filippo Antonio De Cecco, afferma che «Gaspari ha intuito e interpretato, con grande capacità e intelligenza, quella voglia di una Regione che, nel dopoguerra, voleva disperatamente lasciarsi alle spalle la povertà e l'isolamento geografico e culturale. Il passaggio da "Regione di pastori ed emigrati" a Regione dello sviluppo industriale, prima, e del terziario, dopo lo si deve anche al suo straordinario impegno, fatto di acume e intelligenza politica. Gli industriali abruzzesi e dell'intero Meridione perdono un grande amministratore, che aveva capito da subito, quando le macerie della guerra erano ancora fumanti, che la via per il riscatto sociale ed economico non poteva che passare attraverso lo sviluppo».
FRANCO MARINI: SCOMPARE UN FIGLIO SINCERO DELL'ABRUZZO - «La morte di Remo Gaspari mi ha particolarmente addolorato. Con lui scompare un sincero figlio dell'Abruzzo, un uomo politico che non ha mai trascurato l'attenzione ed il rapporto con la sua terra. È giusto che si ricordi, non solo in questa triste occasione, il suo contributo determinante allo sviluppo ed alla crescita economica della nostra regione. Come pure la passione genuina per la politica che lo ha accompagnato per tutta la vita. Ai familiari di Gaspari desidero far arrivare le mie più sincere condoglianze».
PAOLUCCI (PD): PROTAGONISTA DELLA CRESCITA DELL'ABRUZZO - «Remo Gaspari è stato uno degli indiscussi protagonisti della crescita economica e sociale dell'Abruzzo, figlio di una terra povera e capace di vivere una lunga stagione politica all'insegna della sobrietà, senza strascichi giudiziari, senza lussi né sfarzi. Quella stagione politica tuttavia resta con forti luci ed ombre e susciterà ancora vivo dibattito».
PIERLUIGI MANTINI: INTERPRETE AUTOREVOLE DELLA POLITICA DEMOCRISTIANA - «Da ragazzo contestavo Remo Gaspari ed un sistema clientelare che mi appariva iniquo. Nel corso degli anni non ho cambiato idea su certi effetti perversi ma ho compreso meglio il valore degli uomini e il senso profondo della politica popolare nella storia nazionale. Remo Gaspari è stato un protagonista della storia d’Italia negli anni della crescita e della speranza, un interprete autorevole ed esemplare della politica democristiana, del legame concreto tra popolo e istituzioni. Avvocato, con una vasta cultura umanista, arricchita da un’acuta intelligenza e da una profonda saggezza popolare, è stato a lungo parlamentare e ministro con una dignità e una sobrietà oggi rare e con notevoli capacità politiche e di governo. L’autostrada Roma-L’Aquila, le mille opere e i mille aneddoti su “zio Remo”, sono parte imprescindibile della storia dell’Abruzzo. Un anno fa ho fatto con lui un convegno sui temi del terremoto, era ancora il più lucido».
SCHIFANI: UN ABRUZZESE INNAMORATO DELLA PROPRIA TERRA - Con profonda tristezza ho appreso la notizia della scomparsa di Remo Gaspari, esponente di primissimo rilievo della Democrazia Cristiana per oltre trent'anni. Deputato e Ministro della Repubblica seppe coniugare la necessita' dello Stato con le richieste della base rapportandosi con umilta', vicinanza e saggezza agli uomini e alle donne della sua terra e dell'intero Paese". Cosi' il Presidente del Senato, Renato Schifani, nel telegramma inviato alla famiglia di Remo Gaspari. "Ci lascia il ricordo di un abruzzese innamorato della propria terra alla quale dedico' una vita di passione politica e impegno civile. Alla famiglia - conclude il Presidente del Senato - giunga il mio pensiero di vicinanza unitamente a quello di tutti i colleghi senatori".
DANIELE TOTO: TRISTISSIMA PERDITA PER GLI ABRUZZESI - Scompare con Remo Gaspari una figura fondamentale per l'Abruzzo. Nel passato, ne e' stato per decenni, da parlamentare e Ministro della Repubblica, il padre operoso, iperattivo, lungimirante; il tutore indefesso, ostinato, caparbio e prezioso del suo migliore destino, quello di uno sviluppo economico e sociale epocale per la nostra terra. Nel tempo piu' recente, ha interpretato, da par suo, il ruolo di padre nobile e, molto spesso, di coscienza critica per la classe dirigenziale locale, senza eccezioni, che, al di la' delle appartenenze e delle sensibilita' ideologiche, in lui altro non poteva vedere che un esempio da emulare, un titano della politica e del governo della cosa pubblica cui confrontarsi. Al cordoglio che, vivissimo, tutto l'Abruzzo manifesta per questa tristissima perdita, anzitutto per la sua Famiglia ma anche per tutti gli abruzzesi, si mescola il sentimento dello sconforto la sua irreparabilita' e, insieme, la volonta' forte di raccogliere, come possiamo, come desideriamo, comunque al meglio di noi stessi, di un testimone di eccezionale e irripetibile valore.
SOCIALISTI D'ABRUZZO: UOMO E POLITICO DI PRINCIPI E VALORI POSITIVI - La segreteria Regionale del Partito Socialista Abruzzo, esprime a norme di tutti i socialisti della regione, il cordoglio per la scomparsa dell'onorevole Remo Gaspari. Politico amico dell'Abruzzo e degli Abruzzesi. I socialisti lo ricordano come un uomo dal grande impegno e grande lealta' nei confronti dello Stato, del suo Partito ed anche nei confronti dei quelli avversari. Remo Gaspari, Politico dell'intero intero periodo della Prima Repubblica e' indissolubilmente legato lo sviluppo della nostra regione ed alla sua crescita economica. Pur rappresentando valori diversi dalla cultura socialista, ha sempre coniugato le esigenze dei cittadini con le iniziative politiche e di governo finalizzate alla crescita della collettivita' italiana ed in particolare quella abruzzese. Con l'onorevole Gaspari, scompare un alfiere della politica del fare e che sino all' ultimo dei suoi giorni ha voluto offrire il suo contributo di idee, indicando alle nuove generazioni politiche la via da seguire. I socialisti d'Abruzzo lo ricorderanno come Uomo e Politico di valori e principi positivi, caratteristici delle persone che hanno fatto grande il nostro Paese, attraverso un costante impegno durato oltre mezzo secolo, dal primo dopoguerra all'inizio degli anni novanta del secolo appena passato.
CLAUDIO BURRINI (LEGA NORD ABRUZZO) - Io non ho mai conosciuto Remo Gaspari, neanche ci tenevo, perche' non apprezzavo il modo di fare politica adottata dai suoi sottoposti, politica fatta di raccomandazioni e scambi di favori alle spalle dello Stato Pantalone.
 Per cui nel 1990 sono entrato in Lega, e una notte in una pizzeria di Milano, vicino a via Bellerio,  Bossi quando ha saputo che ero abruzzese ha detto che la nostra regione aveva un grande uomo politico: Remo Gaspari.
 Io ero molto contrariato e la discussione e' continuata fino alle quattro di mattina, era normale quando si incontrava Bossi tirare le ore piccole, come era normale telefonarsi a qualsiasi ora, la tesi del nostro capo era che Gaspari fosse l'unico politico che aveva preso a cuore le sorti del suo popolo.
 Questo apprezzamento, condito dalla notevole stima che traspariva dalle sue parole, mi ha spiazzato e mi ha fatto riflettere.
Noi della prima ora eravamo spinti da ideali rivoluzionari per la trasformazione dello Stato assistenzialista in uno Stato moderno e Federale, liberale e liberista, per cui non capivo cosa volesse dire.
 L'ho capito qualche anno dopo, quando Bossi diceva che l'uomo non e' una bistecca e l'economia non e' tutto, che bisognava ritrovare le proprie radici perche' le radici profonde non gelano mai, e Gaspari ha impersonato l'Abruzzo dandogli un' identita' e una dignita' come non mai.
 Certo le critiche politiche rimangono, ma questo lato patriottico mi ha ben sorpreso, come mi ha sorpreso, in questo momento, il coro trasversale da destra a sinistra che lo elogiano. E non sono elogi di circostanza, l'Abruzzo ama Remo Gaspari come Gaspari ha amato l'Abruzzo. Noi federalisti lo ricordiamo come un grande patriota, che ha usato la politica per il bene della sua gente e non per fini personali. Addio zio Remo.
UDC L'AQUILA, PROFONDO CORDOGLIO  - Il Coordinamento Provinciale Udc dell’Aquila «esprime profondo cordoglio alla famiglia dell’On. Remo Gaspari: L’uomo abruzzese che, da politico, si è distinto lasciando segni tangibili del suo operato». «E’ passato solo qualche mese da quando l’Onorevole, ospite di un convegno della Scuola di formazione politica dell’UDC, ha avuto occasione di mostrare ancora, ad una platea ammaliata dal suo carisma, tutta la lucidità e la sapienza politico-istituzionale che lo contraddistingueva - sottolinea l'Udc -  Ci piace pensare che gli onori che gli sono stati tributati in occasione del suo novantesimo compleanno, compiuto pochi giorni fa, possano essere stati, almeno in parte, un segno del riconoscimento che la nostra Regione ha, e deve avere, verso colui che ne ha portato tanto alto il nome».