martedì 28 aprile 2015
OK DELLA PIATTAFORMA
Petrolio, Wwf: «Il
Parco non è stato considerato perché non ancora istituito»
Riceviamo
e pubblichiamo integralmente una nota del Wwf
Nel 2013, al largo della costa vastese un
cantiere galleggiante della Saipem, Perro Negro 8, aveva destato preoccupazione tra
i cittadini più attenti anche a seguito del decreto Passera, che
rimetteva in attività tutti i progetti in itinere bloccati dal precedente
Decreto Prestigiacomo, compresi i nuovi pozzi in concessioni
operanti entro le 12 miglia, a ridosso di aree marino costiere protette, come
quelli di Rospo Mare.
Perro Negro 8, era per pochi mesi li per lavori di
manutenzione, ammodernamento, messa in sicurezza pozzi chiusi, e attivazione di
2 pozzi. Fatti premonitori, visto il Decreto Ministeriale di questi
giorni che da il via libera alla perforazione e coltivazione di nuovi pozzi.
Non sappiamo se la Regione Abruzzo vorrà perseguire la
propria contrarietà anche al TAR, visto che in sede AIA
(Autorizzazione Integrata Ambientale) si espresse negativamente, come non sappiamo
perchè ancora oggi non si costituisca un tavolo di confronto tra
associazioni e Regione,per ottimizzare le iniziative di contrasto alle
politiche di insediamento petrolifero.
Dopo Ombrina, che rischia di diventare
concessione, ed il pozzo esplorativo di Elsa 2, i nuovi pozzi
per la concessione operante dal lontano 1984 di Rospo Mare rischiano di
diventare realtà.
La vicenda Rospo Mare si definisce con l'AIA
(Autorizzazione Integrata Ambientale) che si avvia nel 2012, a seguito
dei pareri positivi della CTVIA(Comitato Valutazione di Impatto
Ambientale) del 2009 e 2010, che erano stati "momentaneamente
congelati" dal Decreto Legislativo Prestigiacomo dalla vita breve.
Dopo un contenzioso in specie con il Comune di Vasto, tra osservazioni, e
controdeduzioni, nel 2014 arriva ilparere positivo AIA/VIA integrate.
Partono le Conferenze Unificate, ed il15/4/2015, il Decreto Ministeriale a
conclusione dell'iter di insediamento delle piattaforme di Rospo Mare.
Il seguente passaggio tratto dal Decreto Ministeriale
su Rospo Mare rende bene l'idea di quanto tempo è stato perso dalla politica:
"omissis...per quanto riguarda eventuali modifiche ambientali in
relazione del Parco Nazionale della Costa Teatina, si rileva ad oggi
che il Parco non è stato istituito".
I cittadini abruzzesi, che dal 2007 hanno espresso a
più livelli il proprio dissenso allo sfruttamento fossile del proprio mare e
della propria terra, sono in mano a diversi sindaci che urlano
no al petrolio ma anche no alParco della Costa Teatina, e ad una politica
regionale sempre più all'angolo e silenziosa, e ad una politica
nazionale che viene alle manifestazioni a sfilare, ma poi vota
favorevolmente sia il Decreto Passera che lo Sblocca Italia rendendo
più facile la petrolizzazione del territorio abruzzese.
Non c'è da stare allegri per niente.
Fabrizia
Arduini
Presidente WWF Zona Frentana e Costa Teatina
Presidente WWF Zona Frentana e Costa Teatina
Fonte http://www.ortonanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/2194/petrolio-wwf-il-parco-non-e-stato-considerato-in-quanto-non-e-stato-istituito
Prima
il centro destra locale e regionale volevano il famoso centro oli hanno fatto
pressione per averlo, nel frattempo ci hanno regalato una centrale turbogas a
100 metri delle abitazioni, depositi pet-coke, centrale biomasse in
preparazione, e ora sono diventati tutori dell'ambiente e della sanità, quella
sanità che nel 2009 abbiamo visto portarci via Ortopedia,
nefrologia,cardiologia e otorino
Ora
tocca al centro sinistra, progetto Walter Tosto che al 99,9% si farà, tre
piattaforme.
E continuano a prendere in giro il popolo.
E il popolo abbocca.
E continuano a prendere in giro il popolo.
E il popolo abbocca.
Tatone Massimo
Il circolo di Ortona destra sociale chiude
Chiude la sezione
ortonese di Destra Sociale, Circolo Almirante
Pubblichiamo
integralmente la nota stampa ricevuta in redazione
Ortona, 15/04/2015 - Dopo
un'attenta analisi sul territorio locale, Massimo Tatone,
presidente di sezione di Destra Sociale Ortona, ha rassegnato le
sue dimissioni alla sede centrale e ha confermato la chiusura
del circolo di Ortona. In una nota stampa diffusa in serata, si legge
anche:
«Ci
siamo fatti in quattro per alcune problematiche ambientali, abbiamo
affrontato problemi e fatto cose che per anni nessuno ha mai fatto (video...). Adesso,
tutti si svegliano e diventano ambientalisti. Ci siamo uniti alla battaglia per
la difesa del punto nascite (leggi...) senza mai usare il nome del partito.
Abbiamo partecipato correttamente alle manifestazioniin veste di semplici
cittadini (leggi... - video...).
Il Centro Destra di Ortona, come le altre liste, avvia il progetto "Ortona
c'è Ortona riparte"(leggi...). Per il
quale la nostra sezione non è mai stata contattata dai colleghi della
stessa corrente politica. Poi dicono che bisogna lavorareuniti per il
bene della città, nonostante sappiano della nostra presenza, quanto il
Centro Sinistra, dalle fila del quale il Sindaco di Ortona Enzo
D’Ottavio si congratulò con Massimo Tatone per la nomina a presidente.
A
questo punto, dopo un anno e mezzo di attività,
ci siamo chiesti se valeva la pena restare in un partito politico o
creare qualcosa di nostro sul territorio. Il risultato è che questa
sezione chiude. Ringraziamo l’ex coordinatore regionale Destra Sociale Abruzzo
Roberto Rosa, che nominò Tatone come presidente e delegato regionale
all’ambiente e protezione civile. Si ringrazia anche la sede centrale
per la stima. Non ci sentiamo più in linea con la politica attuale.
Ormai quella fiamma del Centro Destra si è spenta molti anni
fa con Giorgio Almirante e non tornerà più. La stessa
sorte del Centro Sinistra che, con la morte di Aldo Moro, ed Enrico
Berlinguer non è più il partito di una volta. E lo vediamo tutti i
giorni anche a livello nazionale.
In
questa città cambiano i partiti ma non le persone. Se
Ortona vuole unvero cambiamento, bisogna ripartire dal voto. Basta illudere
i cittadini che pagano le tasse per gli stipendi di amministratori comunali,
provinciali, regionali e di chi è al governo. Con tutte queste tasse cosa
hanno in cambio i cittadini? Nessuna sicurezza, nessun lavoro, tagli
alla sanità, famiglie disagiate e povertà in aumento. Ortona cosa
diventerà? Una seconda Taranto D’Italia? Una città dove non si può
nascere più? Una città dove un domani avremmo sicuramente un ospedale sempre
depenalizzato e ridotto con i reparti? Quale sarà la sorte della città
di Ortona?
Questo
mondo ci è stato lasciato in prestito per poi lasciarlo a chi verrà dopo di noi. Nell’occasione
di partire con un nuovo progetto,ringraziamo tutti coloro che hanno seguito
il nostro lavoro e pubblicato i nostri comunicati. Un ringraziamento
speciale va soprattutto a quelle persone che hanno avuto
fiducia in noi e ci hanno contattato per problematiche
ambientali. Alcune delle quali sono state risolte anche tramite
l’intervento degli enti preposti e di tutti coloro che ci stimano.
Grazie
a tutti
La segreteria di sezione»
Fonte: http://www.ortonanotizie.net/notizie/politica/2142/chiude-la-sezione-ortonese-di-destra-sociale-circolo-almirante
Fonte: http://www.ortonanotizie.net/notizie/politica/2142/chiude-la-sezione-ortonese-di-destra-sociale-circolo-almirante
sanità locale
Soluzioni per il
Punto Nascita? Non campagne elettorali, ma azioni concrete
Massimo
Tatone: «Basta con le prese in giro per i cittadini»
Per quanto riguarda il caso delPunto Nascite di
Ortona, tutti sono bravi a parlare, a farecampagna elettorale:
destra, sinistra, centro e movimenti di ogni genere.
Senza sapere che il caso del punto nascita non
sarà mai risolto né dal Sindaco né, tantomeno, dal Presidente della Regione
AbruzzoLuciano D'Alfonso. Il quale,essendo commissario ad acta, deve
attuare le disposizioni decise dal Governo centrale senza portarle
nemmeno in giunta.
Quindi, se ne desume che, per salvare il Punto Nascite
di Ortona, c'è bisogno della revoca da parte del Governo centrale.
Infatti, è sicuro che lemotivazioni addotte dal Comune di Ortona, benché
valide, saranno respinte perché il Tribunale Amministrativo Regionale
dovrà necessariamente attenersi alle norme del Governo centrale.
Però, il Governo Renzi ha anche indicato che un Presidente
Regionale non può assumere il ruolo di commissario ad acta. Su questo punto
il Consiglio Regionale può chiedere al Presidente della regione Luciano
D'Alfonso la revoca da commissario.
L'ospedale di Ortona, assieme ad altri
sparsi lungo la penisola, già nel 2009 venne inserito nell'elenco
chiusura. A chi interessano le sorti di questo ospedale? A nessuno. Nemmeno
ai cittadini. Perché le firme raccolte non rappresentano nemmeno il 15% degli
ortonesi. Quando si fanno le manifestazioni, scendono in piazza solo 400
persone su 23mila abitanti. E questo cosa indica? Cosa fa capire?
Cosa andava fatto, allora? Non passare sotto le Asl,
fare ricorso al Tar già nel 2009... Ma oggi, cosa andrebbe fatto? Andrebbe
fatto il ricorso alla Commissione Europea chiedendo al manager
Zavattaro quanti sono i posti letto a Chieti, i posti auto, i tempi di
percorrenza delle autoambulanze, il costo degli interventi in elisoccorso...
Oggi le direttive del 118 richiedo un tempo che varia da un minimo di 15 minuti
a un massimo di 20 minuti per arrivare sul posto della chiamata... e, quindi,
si può desumere il resto.
Purtroppo,
adesso, questo caso è comodo per fare campagna elettorale. Uniti si
sarebbe potuto fare tantissimo ma, a quanto pare, a ognuno conviene tirare
l'acqua al proprio mulino.
fonte: http://www.ortonanotizie.net/notizie/politica/2166/soluzioni-per-il-punto-nascita-non-campagne-elettorali-ma-azioni-concrete
fonte: http://www.ortonanotizie.net/notizie/politica/2166/soluzioni-per-il-punto-nascita-non-campagne-elettorali-ma-azioni-concrete
sicurezza
La sicurezza a Ortona... Tatone sulla mancata
attivazione della videosorveglianza
Massimo Tatone: «Spesi soldi pubblici per un servizio
non ancora attivato»
Un argomento sempre molto blasonato,da
tutti, politici e non, è lasicurezza. La realtà ortonese non fa
eccezione. Ed è triste constatare che se ne parli tanto, ma con interventi e
valutazioni spesso generiche e non puntuali. L’aumento dei furti nelle
abitazioni, così come degli atti vandalici, verificatisi negli
ultimi tempi necessitano un intervento urgente, deciso e risolutivo.
Nel 2010 la passata
amministrazione comunale ha speso soldi pubblici, cioè nostri, per
l’acquisto di 24 videocamere, al fine di attivare un servizio
di video sorveglianza su parte del territorio cittadino. Ebbene, ad
oggi, passata la vecchia ed instauratasi la nuova amministrazione, non
ancora riscontriamo l'attivazione del servizio tanto proclamato e
pubblicizzato. Perché? I cittadini non pagano le tasse anche e soprattutto per
la sicurezza?
Ad una immediata analisi si evidenzia il mancato
funzionamento delle poche videocamere installate e/o la totale assenza
delle stesse nelle zone più a rischio o dove maggiormente si sono
verificati episodi di piccola criminalità.
L’amministrazione comunale come intende tutelare
l’incolumità dei cittadini? I meglio informati dicono che non
ci sono i soldi per effettuare la manutenzione ordinaria e straordinaria per le
predette telecamererendendo così attivo 24 ore su 24 il servizio, allora
perché spendere soldi dei cittadini per acquistarle? Come mai gli altri comuni
che le hanno installate i soldi li trovano sempre?
A questo punto è utile chiedere
all'amministrazione dove sono andati a finire i soldi delle
tasse dei cittadini, delle tanto odiate Tasi e Tari. L’incolumità
della cittadinanza non è trattabile, né derogabile né può essere oggetto di
lungaggini burocratiche e speculazioni sterili. La sicurezza dei
cittadini va garantita. Sempre.
Ogni giorno gli ortonesi devono fare i conti con le difficoltà
delle forze dell’ordine ad intervenire al verificarsi per atti di
criminalità, per tanti e vari motivi, constatare che gli organi
competenti e preposti non fanno molto per migliorare la condizione
della popolazione è assolutamente deprimente ma al contempo esplicativo di
quanto poco importanti siano i cittadini e le loro necessità, soprattutto
quando non si deve votare...
Fonte:http://www.ortonanotizie.net/notizie/attualita/2189/la-sicurezza-a-ortona-tatone-sulla-mancata-attivazione-della-videosorveglianza
Fonte:http://www.ortonanotizie.net/notizie/attualita/2189/la-sicurezza-a-ortona-tatone-sulla-mancata-attivazione-della-videosorveglianza
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