giovedì 6 ottobre 2011

PERICOLO AMBIENTALE....

Emissioni industriali pericolose? Cittadini in rivolta ad Ortona
ORTONA. Un esposto alla Procura della Repubblica di Chieti firmato da 48 cittadini per chiedere di «valutare eventuali responsabilità» per «l'insorgenza di patologie irritative e respiratorie da emissioni industriali».
*CHIETI, POCO INQUINAMENTO MA STRANI PESTICIDI NELL’ARIA. ECCO I DATI ARTA




Il documento è stato inviato anche alla Asl di Chieti e all'Arta («per valutare una revisione o riforma degli atti autorizzativi» e analizzare i livelli emissivi), alla Provincia di Chieti e al sindaco di Ortona Nicola Fratino. Sotto accusa un impianto industriale della zona che a detta dei cittadini avrebbe già provocato disagi nel recente passato. Ora sarà la procura della Repubblia di Chieti a verificare eventuali responsabilità.
I residenti di Contrada Alboreto raccontano che dal 26 al 30 settembre scorso molti di loro hanno accusato, «chi più chi meno, malessere, vertigini, senso di nausea, vomito, bruciore ed irritazione degli occhi con lacrimazione, secchezza delle fauci, tosse, difficoltà respiratorie, laringite con abbassamento della voce. L’insorgenza della sintomatologia», raccontano nell'esposto, «si è accompagnata alla percezione di un forte e molesto odore bituminoso. La constatazione di massive emissioni di vapore e/o fumi spinte dal vento dal vicino insediamento industriale, fino a ridosso delle abitazioni, ha lasciato e lascia supporre che responsabili dei predetti disturbi siano proprio i prodotti e/o le sostanze contenute in quelle emissioni».
Anche in passato i residenti raccontano che si sono sofferti, «oltre al forte e continuo rumore, già fonte di grande disagio» anche «disturbi irritativi».
Questi sarebbero provocati dai macchinari dell’impianto industriale «che lavora i materiali e dalle manovre continue dei mezzi pesanti adibiti al trasporto degli stessi e del prodotto finito. Gli inerti, ammucchiati in cumuli estremamente cospicui a cielo aperto a distanza irrisoria dalle case, producono un grande quantitativo di polveri con conseguenze immaginabili».
Anche il Comitato Osservatorio Ortona interviene sulla vicenda e sottolinea che a breve entrerà in funzione nella stessa zona l’adiacente impianto turbogas della Tamarete Energia srl: «si teme che si creeranno ulteriori gravi disagi e tensione sociale nella popolazione residente, già duramente provata dal notevole peggioramento della qualità dell’aria nell’area immediatamente adiacente alla centrale».
«Si confida», chiude l'esposto dei residenti, «nel tempestivo intervento di codeste autorità competenti, dal momento che il protrarsi delle succitate emissioni rischia di aggravare le patologie emerse». I cittadini parlano inoltre di situazione «invivibile» che «genera grande angoscia ed incertezza per la propria salute e per quella dei familiari».
In città è in atto da mesi una dura battaglia contro alcuni impianti che vengono ritenuti dai cittadini dannosi o pericolosi mentre l’amministrazione cittadina si dice d’accordo alle installazioni.
06/10/2011 13.42
CHIETI, POCO INQUINAMENTO MA STRANI PESTICIDI NELL’ARIA. ECCO I DATI ARTA
CHIETI. «Tutto sommato a Chieti si respira aria buona». A dirlo è il sindaco Umberto Di Primio ma a confermarlo sono i risultati un’indagine scientifica dell’ Arta.
Per  quasi un mese (da18  luglio al 16 agosto) ha  monitorato la qualità dell’aria in  zona di Madonna delle Piane e di via Travaglini a Chieti bassa. Ma c’è chi come il Wwf frena gli entusiasmi parlando della presenza di strani pesticidi. Il laboratorio mobile dell’Arta, ha effettuato rilevamenti per verificare la quantità di monossido di carbonio, biossido di azoto, ozono, polveri sottili, idrocarburi policiclici aromatici, toluene e oxilene presenti nell’aria.
Risultati?Abbastanza soddisfacenti  e nei limiti della legalità se si considera che il valore medio del monossido di carbonio, nella zona rilevata è di 0,8 microgrammi per m3 rispetto al limite prescritto per legge di 10 microgrammi per m3. Per quanto riguarda il biossido di azoto, invece, il valore medio riscontrato è di 26 microgrammi per m3 a fronte di un massimo di 200 microgrammi per m3 consentiti, il benzene è presente in di 0,3 microgrammi per m3 rispetto al valore massimo di 5 microgrammi per m3. Non sono stati rilevati, inoltre, superamenti del valore limite giornaliero di 50 microgrammi per m3 per quanto riguarda le particelle di polveri sottili, il cui valore medio è stato di 24 microgrammi per m3.
Qualche preoccupazione in più l’ha creata l’ozono che si è attestato sempre sotto i 180 microgrammi per m3, mentre il 13, 14 e 15 agosto ha superato  il valore obiettivo per la protezione della salute umana fissato in 120 microgrammi per m3.
 «Le concentrazioni degli inquinanti monitorati», spiega l’assessore all’ambiente Emilia De Matteo,«anche se sottoposti a variazioni durante le ore della giornata in funzione della circolazione veicolare e della direzione dei venti, rientrano comunque nei limiti prescritti dalla legge per tutto il periodo dei controlli così come si evince dalla relazione dell’Arta, trasmessa al Comune. Si faranno ulteriori verifiche e monitoraggi sulla qualità dell’aria estesi a tutto il territorio cittadino».
 Anche se ora, la preoccupazione più grande deriva dallo studio commissionato dall’associazione Villablocc e WWf e reso noto pochi giorni fa che riporta invece una serie di indicatori di inquinanti  pesticidi non più in uso, presenti nell’’aria.
«Quello che faremo», dichiara Di Primio, «appena entreremo in possesso ufficiale dei documenti del Wwf è inoltrare una denuncia alla Procura della Repubblica perché verifichi con gli strumenti a disposizione della Polizia giudiziaria la provenienza di questi pesticidi. Se ci fossero delle violazioni le stesse devono essere sottoposte alla Magistratura. Ma», conclude il sindaco mettendo le mani avanti, « quello che sarà possibile faremo; va anche ricordato che la zona di Madonna della Piane rappresenta il più grosso snodo viario della città di Chieti, essendo l’Università e l’Ospedale situati in questa zona, quindi un contesto urbano non di aperta campagna ma fortemente antropizzato per la presenza di abitazioni, ferrovia, asse attrezzato, e industrie quali le trafilerie che fanno attività fortemente impattante sull’ambiente».
«Quel monitoraggio, come abbiamo già avuto modo di sottolineare», commenta Nicoletta Di Francesco responsabile locale del Wwf, «rappresenta un positivo atto di buona volontà, ma è assolutamente insufficiente, perché troppo breve (appena un mese) e perché effettuato nel cuore dell’estate, con molte fabbriche chiuse e con una incidenza del traffico imparagonabile a quella degli altri mesi dell’anno.  Il WWF continuerà dunque a chiedere interventi costanti e non episodici a tutela della salute dei cittadini e con pieno spirito di collaborazione sta inviando in questi giorni agli enti locali, Comune compreso, i risultati dei propri rilievi sulla qualità dell’aria a Chieti Scalo, organizzati in collaborazione con Villablocc e portati avanti per un intero anno dall’Università di Siena».
CODICI: «FERMARSI CON LA TURBOGAS DI ORTONA»
ORTONA. Nei giorni scorsi il sindaco Nicola Fratino ha firmato l'atto con cui si conclude l’iter per autorizzare l’attivazione della centrale turbogas. Ma per qualcuno la vicenda è ancora tutta aperta. L’Associazione Codici invita, infatti, il Comune di Ortona a soprassedere «dell’assunzione di qualsiasi provvedimento» per la centrale della Tamarete Energia Srl.
In caso contrario, annuncia Giovanni D'Andrea, responsabile regionale, l'associazione si riserverà di tutelare le ragioni dei cittadini «in tutte le sedi giudiziarie competenti». Un gruppo di ortonese si è infatti rivolta a Codici in quanto ritengono che possa derivare dall’entrata in funzione della centrale «un grave nocumento» in quanto «quest’ultima appare strutturalmente modificata da centrale a ciclo di funzionamento centralizzato in quello di centrale di “picco”, e, cioè, sostanzialmente, con funzionamento a ciclo aperto». Rischi di cui si parla da mesi ma l'amministrazione comunale ha scelto di andare avanti per la propria strada.
Sempre i residenti contestano le emissioni di tale centrale che «andrebbero ad aggiungersi a quelle derivanti dall’esistenza, nel territorio di Ortona, di una zona industriale i cui negativi influssi sull’ambiente non sono stati monitorati con studi recenti».
Codici ricorda anche che il Consorzio Mario Negri Sud ha dovuto paventare il rischio di insorgenza di patologie nella popolazione ortonese esposta agli inquinanti prodotti dalla centrale turbogas.
«Appare quanto mai opportuno», chiude D'Andrea, «procedere ad uno studio più attento ed approfondito delle tematiche di cui sopra, prima del rilascio di autorizzazione e/o pareri in materia sanitaria». L'invito verrà seguito dal sindaco Fratino?
06/10/2011 17.43 FONTE PRIMADANOI.IT
http://www.primadanoi.it/modules/articolo/article.php?storyid=8996&page=0